Corriere di Torino - La Juve va a caccia del Bologna

Dopo la vittoria contro il Cagliari, la Juventus prova a lasciarsi alle spalle l’eliminazione dalla Champions League e a rilanciare la propria stagione. La prossima tappa è la Coppa Italia, competizione che nelle ultime stagioni ha rappresentato un’ancora di salvezza per i bianconeri. Questa sera, all'Allianz Stadium, la squadra di Thiago Motta affronta l’Empoli nei quarti di finale, con l’obiettivo di centrare la semifinale contro il Bologna.

Coppa Italia: un obiettivo da non fallire

L’importanza della Coppa Italia per la Juventus è evidente: dopo il brusco stop europeo contro il PSV, vincere questa competizione potrebbe dare una nuova direzione alla stagione. Lo scorso anno, nonostante le difficoltà, la coppa nazionale ha contribuito a tenere alto il morale e a migliorare il bilancio. Quest’anno potrebbe avere lo stesso valore, specialmente considerando la lotta serrata per un posto in Champions League.

L’Empoli rappresenta un problema da non sottovalutare, ma i bianconeri hanno il vantaggio di giocare in casa e di poter contare su una rosa che, nonostante alcune assenze, rimane di alto livello.

Le scelte di Thiago Motta: spazio a Vlahovic e Kolo Muani

Thiago Motta, che sta cercando di dare un’identità sempre più offensiva alla sua Juventus, potrebbe testare per la prima volta il duo formato da Dusan Vlahovic e Randal Kolo Muani. Il francese, arrivato a gennaio, è pronto a partire titolare sulla sinistra, mentre a destra ci sarà ancora Timothy Weah. Un esperimento che potrebbe dare spunti interessanti per il finale di stagione.

A centrocampo si rivede Khéphren Thuram, un rientro che sarà fondamentale per dare equilibrio alla squadra. Ma la vera sorpresa potrebbe arrivare dalla difesa: a gara in corso potrebbe esserci l’esordio di Alberto Costa, terzino portoghese classe 2003 arrivato dal Vitoria Guimarães nel mercato invernale e ancora in attesa del primo minuto con la maglia bianconera.

L’idea iniziale era quella di gestire le forze con un po’ di turnover, ma la situazione non offre troppi margini di cambi. Gli infortuni e la necessità di mantenere alta la competitività rendono obbligatorio schierare molti titolari.