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Le Contropagelle di Napoli-Juve, a cura di Marco Edoardo SanfeliciTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 09:17Primo piano
di Claudia Santarelli
per Bianconeranews.it

Le Contropagelle di Napoli-Juve, a cura di Marco Edoardo Sanfelici

A FREUD CROLLEREBBERO LE CERTEZZE NAPOLI-JUVENTUS 2-1.

PRIMO TEMPO

DI GREGORIO  6  Qualche mischia e un’uscita. Si stupisce.

McKENNIE  7  Praticamente tra i migliori in campo. Ribalta le azioni come se fossero stoccafissi da battere sull’altro lato. Non perde un duello. Neres non la vede mai.

GATTI  7  Sovrasta Lukaku, che si dispera a cercare la palla in mucchi selvaggi.

KALULU  7  Tiene la posizione da gran maestro e spazza quelle rare palle che osano varcare la linea dell’area.

CAMBIASO  6,5  Gamba sciolta e spinta notevole. Non fa mai partire Politano e chiude sulla sinistra come nelle migliori occasioni.

THURAM  7  Come sembrare il Re Leone in mezzo alla savana. Copre gli spazi con acume tattico e tanta forza fisica.

LOCATELLI  6,5  Spartiacque tra Santa Lucia e Mergellina. Si abbassa davanti al primo chalet del lungomare e scarica con precisione verso la fine della passeggiata. O re ‘e Napule.

YILDIZ  5,5  L’errore di un attimo di indecisione gli costa la parata di Meret e la gettata del vantaggio alle ortiche. Sembra essere prigioniero del ricordo e non se ne libera.

KOOPMEINERS  5  Così disse don Abbondio: “ Koopmeiners, chi era costui?” Garantisce Manzoni: “...ai posteri, l’ardua sentenza…”

NICO GONZALEZ  6  Schierato a sorpresa al posto di Mbangula o di chi diavolo volete voi. Appare e scompare, come la luce del faro nella nebbia.

KOLO MUANI   7  Fai il suo ed anche bene, visto che sblocca il risultato con una girata fulminea degna di una vera punta. Semmai la domanda è la seguente: è il caso di rischiare una punta che ha avuto giusto il tempo di prendere visione della camera d’albergo dove ritirarsi la sera e tutto il resto è un bel punto interrogativo? La seconda domanda è: quell’altra punta, che ha bene o male tolto molte castagne dal fuoco e che da 20 giorni è considerato meno di zero, che deve pensare?

THIAGO MOTTA  6,5  Prepara la partita alla grande, presentando una squadra che bada al sodo; che pressa qualsiasi creatura in movimento; che ribalta il fronte come le truppe scozzesi sulla spiaggia di Dunkerke; grande prova davanti a migliaia di scornacchiati dal laser facile e che solo per questa cosa, si meriterebbero di vedere sospesa la partita con lo 0 a 3 a tavolino. Bravo Motta, finalmente rivedo a tratti la Juve, la mia Juve!

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SECONDO TEMPO

PREMESSA: Motta intervistato, alla domanda circa che cosa debba fare la Juventus per portare a casa la vittoria, risponde: “Dobbiamo fare bene la fase difensiva e uscire bene nel rilancio delle ripartenze” Penso tra me e me che il Napoli produrrà il massimo sforzo per rimontare subito e così è. Guardo mia moglie ed esclamo: “ Non ti scaldare tanto, dopo quello che ho sentito, so che la sorte è segnata”. E così è. Non sono un indovino, ma so che a Napoli, dove la Juve perde da 6 anni di fila, se non fai la guerra su tutti i palloni non torni a casa con qualche punto. “E Motta, Motta, non lo sa, che quando parla ride tutta la Serie A…” (canzone degli anni ‘30 del secolo scorso).


DI GREGORIO  7  Come faccia ad arpionare il colpo di testa di Lukaku è un mistero gaudioso. Viene penalizzato dalla pavidità dei difensori che difendono sui corners nella sua area piccola, viene castigato dalle marcature allegre di Kalulu e Gatti a metri almeno 4 da Anguissa sul pareggio. Il rigore battuto da Romelu è una sentenza.

McKENNIE  6  Forse uno dei pochi disposto a morire sul campo. Ma da solo è una lotta impari e se si trova a saltare con Anguissa è perché gli altri fanno “flanella”.

GATTI  5  Della serie: il the preso nell’intervallo gli va di traverso. Non ci capisce niente e se ne accorge “Di Gre” che se li vede arrivare da tutte le parti.

KALULU  5  L’espressione che deriva da occhi sbarrati, persi nella notte campana, la dice lunga su quale sorta di incubo sovrasti la difesa juventina nella ripresa: quella difesa, si notino le dichiarazioni del mister, che tanto doveva reggere le folate azzurre. 

CAMBIASO  4  Sembra che si sia abbonato alle peggio porcherie che un giocatore possa partorire palleggiando: a Lecce, e pazienza; scivolata con la Viola, è stato sfigato; persa palla con la Dea e fa 1 a 1 e incomincio ad incazzarmi; si impappina in uscita e si va a cacciare in mezzo a tre napolisti che gli rubano il pallone e da ciò scaturisce il crosso di Politano e 1 a 1, partita gettata alle ortiche.  Suggerisco di mandarlo a Manchester, se proprio ci vuole andare, perché di uno “svagato” così non sappiamo che farne. (SAVONA  5,5  Prova a lanciare Conceicao e, in subordine, a non farsi uccellare da qualche avversario, correndo indietro)

LOCATELLI  5,5  Ha sulla coscienza l’atterramento di McTominay in area, ma è solo l’esecutore di un delitto iniziato assai prima per un imbambolamento collettivo. Predica parabole sistematicamente intese come parole al vento. Uno dei meno negativi e perciò viene sostituito (DOUGLAS LUIZ  4  La assoluta alienazione fatta calcio. Quando in pieno tentativo di risalire la china, si esibisce in un passaggio di esterno sinistro asfittico a Mbangula a non più di 3 metri, sbagliato e dato sui piedi di un avversario, chi scrive sbotta con un “vaffa…” udito a San Mauro. Ma che cosa hanno fatto vedere a Giuntoli a Birmingham, questa estate?)

THURAM  6  Ho temuto per lui, privo di stampella, mentre incarna la buon anima di Enrico Toti. Stessa fine: impallinato e mazziato.

YILDIZ  4,5  E dai che non si toglie dalla mente il goal mangiato… Così Motta toglie lui per le treccioline, con aumento di presenza in campo pari a sottozero. (MBANGULA 5  Non era meglio subito a corsa spiegata e Nico dopo a richiesta di fisicità nelle fasi finali? La risposta soffia nel vento ed intanto Mbangula vola letteralmente da una randellata all’altra che riceve gratis per non farlo entrare nella partita. Alla faccia della fisicità!)

KOOPMEINERS  4  Nel frattempo diventa anche indisponente, in aggiunta ad una sparsa inutilità acclarata. Ma che razza di ectoplasma  ci hanno inviato dalla val Trompia?

NICO GONZALEZ  4,5  Come scimiottare il trucco del prestidigitatore. Nico dicono che ci sia, ma non si vede proprio. Cambia fascia ma a sinistra non c’è, guardi in mezzo e scompare, aspetta il pallone come Beckett fa attendere Godot ai suoi personaggi. (CONCEICAO  5,5  Ecco che entra il salvatore della patria a 15 minuti dalla fine. Oppure no?)

KOLO MUANI  6  Una sola giocata  a 30 metri dalla porta sulla sinistra in mezzo a tre napoletani, con buon controllo di palla. Il 2° tempo della “new entry” è tutto qui (VLAHOVIC  S.V. Se avesse il coraggio di De Rossi, romanista, si rivolgerebbe al mister e gli direbbe: “Adesso mi metti dentro? Vacci tu in campo, cog….one” Ma Dusan è un bravo ragazzo e pure paziente: conta i giorni che lo separano dalla prossima squadra, sperando che non sia un’accozzaglia come quella attuale)

THIAGO MOTTA  4   Perchè l’educazione mi impedisce di sbracare. Prepara la ripresa alla moda dello sballo e più è profondo e più si impegna. Ordina praticamente di stare passivamente in trincea fino a morire tutti, sperando nella medaglia alla memoria. E’ vero, a Napoli è come in guerra: ma si fa andando subito a rincorrere quello con la maglia azzurra, prima che se ne rendano conto, a costo di morire davvero sul campo, perché non si vuole concedere niente di niente. Volete un esempio di quanto mi frulli nella testa? Provate a invertire Conte con Motta nelle rispettive panchine: ecco intendo questo. Tipo il 3 a 3 del 2012, da 1 a 3...con Conte sulla panca nostra. Ovvio che la coppia Giuntoli – Thiago non si sposti ed è puerile chiedere l’esonero dell’allenatore. Gennaio però sta per andarsene e rammento centinaia di commenti della serie: non esprimo giudizi, aspetto gennaio per vedere come va… Ormai siamo a febbraio e la parola “fallimento” sta facendo capolino, meditate “possibilisti”, meditate.

P.S.  Ho diviso i voti per tempo per un semplice fatto: ho visto due versioni di Juventus, talmente diverse e contrarie, da non trovare nulla di comune, se non le scellerate dichiarazioni di un apprendista stregone ignaro di quale strada abbia imboccato. E la frattura tra storia e presente sa sempre più di decadenza senza ritorno.

                                                               Marco Edoardo SANFELICI