Calafiori: "Motta mi ha cambiato la visione del calcio. Voglio solo divertirmi e giocare ovunque"
La storia di Riccardo Calafiori è più unica che rara. Non perchè sia riuscito ad arrivare in Premier e a conquistarla tramite il "piccolo" Bologna ma perchè all'età di 16 anni, quando era nelle giovanili della Roma, il legamento del ginocchio sinistro saltato (insieme al menisco e alla capsula articolare) mise in discussione tutto: i medici non erano ottimisti sul suo futuro e il ritorno in campo, ma facendo di testa sua, il terzino nel 2020 torna in campo dalla porta principale, dalla prima squadra. "Una delle mie qualità sicuramente è l'intensità e la forza mentale. Quello che mi piace fare in campo è andare avanti per tutto il gioco. Non mi dispiace giocare terzino sinistro, difensore centrale, voglio giocare anche a centrocampo se necessario. Voglio solo divertirmi. Dipende dalla squadra e dall'idea dell'allenatore".
L'allenatore appunto, che in alcuni casi fa la differenza, in altri no. A Bologna è riuscito nell'impresa di farlo diventare uno dei migliori difensori al mondo, un certo Thiago Motta. "Motta mi ha cambiato la carriera, assolutamente si. Mi ha insegnato tante cose che mi hanno permesso di cambiare la visione del calcio. Pensavo che le cose che mi diceva fossero solo per quei momenti, non è stato così. Il passaggio dalla Serie A al campionato inglese è stato inaspettato. Anche se mi ero preparato a un periodo di ambientamento, grazie all'aiuto dello staff dell'Arsenal non ho sentito la mancanza dell'Italia e del campionato, riuscendo a partire subito fortre. Mi hanno supportato durante il primo mese e poi sono riuscito a continuare da solo" spiega ancora il giocatore dell'Arsenal.