Thiago Motta in conferenza stampa: "La partita non era delicata, ma lo è diventata perché..."
Thiago Motta ha analizzato il deludente pareggio tra Juventus e Venezia in conferenza stampa. Ecco le parole dell'alllenatore italo-brasiliano della Vecchia Signora.
Quanto è deluso? La Juve è fuori per lo Scudetto?
"Non possiamo essere contenti del nostro periodo in campionato dopo la partita di oggi e questo non era il risultato che stavamo ricercando. Noi, in questo momento, dovevamo effettuare una prestazione migliore e ottenere un risultato diverso. Non ho mai parlato di Scudetto e non è il momento di parlare. Ora è il momento di cambiare con la prossima partita. Dobbiamo cambiare questa storia".
Dove ha sbagliato la Juve?
"Non è una partita delicata. È diventata delicata perchè noi non siamo stati capaci di fare quello che dovevamo. Affrontare il Venezia è diverso dal City per mille motivi. Questo ha pesato in campo, ma non perché i ragazzi non abbiano desiderio di fare. Il Venezia ti attende, non viene qua ad aprirsi e disputare una partita alla pari. Il City lo fa e lo sapevamo: possiamo sfruttare più spazi. Così troviamo difficoltà. Se trovi chi taglia spazi negli ultimi metri, l'azione si finisce a fatica. Siamo andati in vantaggio: lì dovevamo continuare a provare a chiudere la partita, non ci siamo riusciti e abbiamo dato vita alla partita".
Come mai questa squadra non rischia...
"Sicuramente quando deve bisogna fare la partita, devi cercare di correre dei rischi. Tuttavia abbiamo avuto delle difficoltà. Abbiamo difficoltà perché dopo il vantaggio, la partita si apre anche se l'avversario, non avendo il dovere di fare la partita, prova a togliere gli spazi. Abbiamo avuto difficoltà nell'andare a prendere gli spazi stretti, terminare bene e chiudere la partita. Abbiamo dato vita all'avversario, così loro hanno potuto avere un'occasione ed entrare in partita".
È mancata anche la solidità difensiva?
"Oggi abbiamo preso due gol su due situazioni. Oggi non siamo riusciti a fare la prestazione completa per vincere la partita".
Cosa può dirci sui tanti pareggi?
"Le difficoltà sono evidenti a tutti. Abbiamo giocato delle partite con squadre che hanno accettato di sfidarci a viso aperto: abbiamo avuto la possibilità di giocare bene. A Lipsia abbiamo ottenuto i tre punti, nell'ultima partita in casa con il City anche. In questi pareggi abbiamo giocato contro squadre che non vengono qua ad aprirsi. Non è una giustificazione, giocare nella Juve vuol dire avere delle capacità. È una difficoltà ulteriore per vincere la partita. Possiamo avere il possesso, giocare bene negli ultimi metri. Tuttavia nello stretto facciamo ancora fatica a creare".
Perché Koopmeiners non è mai decisivo? Hai parlato con Vlahovic?
"Su Koopmeiners la responsabilità è tutta mia: devo porlo nelle condizioni di rendere al meglio. È un grande calciatore. Vlahovic, a caldo, a fine partita, è il primo che vuole cambiare la situazione e vincere. I tifosi hanno tutta la libertà di esprimersi anche attraverso i fischi. Ma è chiaro che ci voglia rispetto. Anche nel vostro lavoro: ricevete critiche, ma non venite insultati, non è bello da sentire. Non è bello per il calciatore. Lui è il primo a voler modificare la situazione. I tifosi hanno la libertà di esprimere le sensazioni in campo sempre con rispetto".
Oggi è mancato un regista...
"Non la vedo così. Non penso non ci sia dinamismo. Insieme, come facciamo bene in difesa, dobbiamo fare altrettanto in attacco. Iniziando con ritmo e intensità, quando abbiamo la palla, troviamo sempre una squadra che si chiude. Fino ad oggi abbiamo incontrato difficoltà, già dalla prossima partita dobbiamo migliorare in tutto perchè credo che il Cagliari possa approcciare la partita in questo modo".
Ha mai pensato di affrontare queste partite senza dominarle?
"Non è questione di dominare la partita, noi vogliamo vincere le partite. Alla fine, se una squadra intende difendere e l'altra vuole adottare la stessa strategia, la palla va in mezzo e la tocco io o la tocchi tu. Oggi, giocando in casa, con tutti il rispetto del Venezia, dovevamo prenderci la responsabilità di avere il pallino del gioco. Solo così si può vincere. Se ci mettiamo indietro, e tocco io o tocchi tu, non andiamo da nessuna parte".
Come si spiega tutti questi pareggi?
"Ho appena risposto in conferenza per tutta la conferenza. Sono partite diverse. Non siamo stati capaci di vincere o interpretare la prestazione per vincere contro una squadra che si chiude".