Casarin: 'Simulazione Conceição? Marinelli era a 20-21 metri, non poteva giudicare'
L'ex arbitro Paolo Casarin ha espresso in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport le sue opinioni sugli episodi arbitrali che hanno riguardato Juventus-Cagliari, soffermandosi sul rigore fischiato per fallo di mano di Luperto ma anche sull'ammonizione per simulazione a Conceição.
Il rigore fischiato per fallo di mano di Luperto
"Ma le sembra un rigore quello fischiato contro il Cagliari a Luperto? Ma daaaaai… Questo povero cristo salta per contrastare un pallone aereo: e cosa salta, con le braccia attaccate al corpo?" Casarin ha sottolineato come, in situazioni come quella, la dinamica del gioco debba essere tenuta in considerazione. "Se la palla gli finisce su un braccio coerentemente lì, che colpa ne ha?" Il suo punto di vista è chiaro: il calcio è un gioco dinamico, e le decisioni devono riflettere questa realtà.
Casarin ha proseguito spiegando il principio che, a suo avviso, dovrebbe guidare le decisioni arbitrali in merito ai colpi di mano: "C’è un solo modo per intendere nel modo giusto se un colpo di mano in area è calcio di rigore. Sa qual è? Capire se il pallone va verso il braccio o se il braccio verso il pallone." Questa distinzione, secondo lui, è fondamentale per una corretta applicazione delle regole.
Il giallo per simulazione a Conceição
Inoltre, Casarin ha criticato anche la decisione di Marinelli di ammonire Conceição per simulazione, definendola "un eccesso assoluto." Egli osserva che l’arbitro Marinelli era a una distanza di circa 20-21 metri dall’azione, il che rende difficile una valutazione corretta: "L’arbitraggio buono, la visione perfetta, avviene se ti trovi a sei, sette, massimo otto metri. Da là non poteva giudicare."