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20 aprile 1986, la Roma perde contro il Lecce e saluta lo Scudetto quasi definitivamenteTUTTO mercato WEB
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di Andrea Losapio

20 aprile 1986, la Roma perde contro il Lecce e saluta lo Scudetto quasi definitivamente

Il 20 aprile del 1986, all'Olimpico, la Roma ospita il Lecce. I giallorossi di Sven Goran Eriksson sembrano destinati a vincere lo Scudetto, anche perché la sfida contro i salentini sarebbe semplice, anche perché già retrocessi. Dall'altra parte la Juve affronta il Milan: un turno decisamente favorevole che però diventa la tomba delle speranze di Tricolore. La Roma va in vantaggio con Graziani, ma poi subisce l'1-2 a fine primo tempo. Barbas segna il terzo gol, mentre solamente a sette minuti dalla fine arrivo il gol di Pruzzo, a definire il 2-3. Tramontano così le speranze di vittoria finale, in una giornata che sembrava assolutamente favorevole.

Un anno fa, Antonio Di Carlo, ne ha parlato a TMW Radio. "Ricordare quel giorno? E' una ferita ancora aperta. Fu un campionato entusiasmante, recuperammo 8 punti alla Juventus, fu un girone di ritorno clamoroso e poi contro il Lecce doveva essere una festa. Si pensava già allo Scudetto, eravamo sicuri di vincere invece si è spenta la luce. La tensione, la paura di perdere il titolo, ci ha giocato un brutto scherzo. Abbiamo perso un sogno. Fa ancora male pensare a quella partita".


Invece Pedro Pasculli, protagonista dall'altra parte, ha raccontato. "Mi torna in mente la tristezza dei tifosi romanisti, la disperazione della squadra. Eravamo già retrocessi ma ci trovavamo davanti a 80mila persone e volevamo far capire che non scherzavamo. Ci hanno sottovalutato e noi abbiamo chiuso la prima frazione sul 2-1. Noi giocavamo tranquilli, senza pensieri e abbiamo fatto anche il 3-1. Pruzzo poi trova nel finale il gol ma abbiamo continuato a fare la nostra partita e abbiamo resistito molto bene. Ci è dispiaciuto per la Roma, nessuno ci ha attaccato perché non abbiamo fatto la partita della vita ma una sfida normale".