
Inter, tre cose di cui parlare: che Arnautovic, un indizio su Asllani, come il Real ma…
L’Inter batte il Cagliari e scappa via, più sei sul Napoli che scenderà in campo domani sera. È la bella notizia per il Meazza nerazzurro, dove i fantasmi del Parma sono aleggiati poco più di dieci minuti e la cui testa può andare al Bayern, che mercoledì cercherà la rimonta dopo la presa - sì, oltre l’impresa - di Monaco da parte della squadra di Simone Inzaghi la scorsa settimana. Oltre al successo, alla sverniciata con la maglia di Valentino Rossi addosso, alla prima vera mini-fuga stagionale, ci sono tre cose di cui parlare.
Che Arnautovic! E sono sette, i gol del centravanti austriaco, dato per partente sia in estate sia in inverno. Da solo, ne ha segnati quasi il doppio di Mehdi Taremi e Joaquin Correa messi insieme: l’iraniano doveva essere la terza punta di Inzaghi, dal Tucu non ci si aspettava molto ma non ha un minutaggio così lontano. Ciò non cambia - non dovrebbe, almeno - il futuro dell’austriaco, che però sta invece cambiando la primavera dell’Inter: far rifiatare Thuram e Lautaro è necessario ma non scontato, l’anno scorso fu un vero e proprio tema, adesso ne hanno la possibilità. E Marko sogna il triplete-bis, questa volta non solo da tifoso.
Un indizio su Asllani. O su Frattesi, che però rispetto all’albanese ha un rendimento ben diverso. E migliore, per la cronaca. Insieme, in questa stagione, hanno giocato più di 30 minuti insieme solo in tre partite su quarantotto. Non è un dettaglio, come non lo è il fatto che ieri, sul 3-1 sul Cagliari, Inzaghi abbia aspettato l’85’ per far riposare Calhanoglu e inserire l’ex Empoli. Tema abbastanza sottaciuto, ma trovare un’alternativa in cabina di regia sarà una evidente priorità del mercato estivo.
Come il Real ma… La statistica fa onore a Inzaghi: da quando allena l’Inter, solo il Real Madrid ha ottenuto lo stesso numero di vittorie in casa. Solo Manchester City e Liverpool hanno fatto meglio. Vuol dire che i nerazzurri sono lì, nell’Olimpo del calcio europeo, nelle grandissime. Con una traccia secondaria: nelle tre stagioni precedenti, il Real ha vinto due scudetti, il City tutti e tre. L’Inter uno solo. È un piccolo tarlo che però i nerazzurri hanno tutte le qualità per sistemare. Anche e soprattutto grazie a Inzaghi.
Che Arnautovic! E sono sette, i gol del centravanti austriaco, dato per partente sia in estate sia in inverno. Da solo, ne ha segnati quasi il doppio di Mehdi Taremi e Joaquin Correa messi insieme: l’iraniano doveva essere la terza punta di Inzaghi, dal Tucu non ci si aspettava molto ma non ha un minutaggio così lontano. Ciò non cambia - non dovrebbe, almeno - il futuro dell’austriaco, che però sta invece cambiando la primavera dell’Inter: far rifiatare Thuram e Lautaro è necessario ma non scontato, l’anno scorso fu un vero e proprio tema, adesso ne hanno la possibilità. E Marko sogna il triplete-bis, questa volta non solo da tifoso.
Un indizio su Asllani. O su Frattesi, che però rispetto all’albanese ha un rendimento ben diverso. E migliore, per la cronaca. Insieme, in questa stagione, hanno giocato più di 30 minuti insieme solo in tre partite su quarantotto. Non è un dettaglio, come non lo è il fatto che ieri, sul 3-1 sul Cagliari, Inzaghi abbia aspettato l’85’ per far riposare Calhanoglu e inserire l’ex Empoli. Tema abbastanza sottaciuto, ma trovare un’alternativa in cabina di regia sarà una evidente priorità del mercato estivo.
Come il Real ma… La statistica fa onore a Inzaghi: da quando allena l’Inter, solo il Real Madrid ha ottenuto lo stesso numero di vittorie in casa. Solo Manchester City e Liverpool hanno fatto meglio. Vuol dire che i nerazzurri sono lì, nell’Olimpo del calcio europeo, nelle grandissime. Con una traccia secondaria: nelle tre stagioni precedenti, il Real ha vinto due scudetti, il City tutti e tre. L’Inter uno solo. È un piccolo tarlo che però i nerazzurri hanno tutte le qualità per sistemare. Anche e soprattutto grazie a Inzaghi.
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