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Italiano vero: merita di lottare per lo Scudetto. Il Napoli scollina a -3, ora sette sfide tutte vinte nel girone d'andata. Questo Antonio Conte è insostituibile: ADL ha due assi nella manica per stoppare Juventus e MilanTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 00:00Editoriale
di Raimondo De Magistris

Italiano vero: merita di lottare per lo Scudetto. Il Napoli scollina a -3, ora sette sfide tutte vinte nel girone d'andata. Questo Antonio Conte è insostituibile: ADL ha due assi nella manica per stoppare Juventus e Milan

Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per TMW dal 2008, è stato vicedirettore per 10 anni. Inviato al seguito della Nazionale
Vincenzo Italiano è l'allenatore con più aura di questa Serie A. Il suo Bologna nel secondo tempo ha martellato il Napoli e al 90esimo non ha realizzato il gol del sorpasso solo perché Santiago Castro, dopo la respinta di Scuffet, è arrivato sul pallone con la gamba sbagliata a centimetri dalla linea di porta. Al Dall'Ara la partita è finita 1-1, in linea con il week-end dei pareggi. Ma il Napoli dopo un primo tempo in cui ha attaccato bene la linea difensiva rossoblù è letteralmente sparito dal campo. E' stato aggredito da un Bologna più spumeggiante, famelico, e s'è riaffacciato dalle parti di Ravaglia solo per l'ultima azione.

E' un pareggio che ad Antonio Conte può andare bene, ne parleremo. Ma prima bisogna soffermarsi su un allenatore come Italiano a cui tutti la scorsa estate sconsigliavano di succedere a Thiago Motta e che oggi, invece, sta facendo faville. Si sta rivelando uno dei migliori della nostra Serie A, almeno sul podio. Non è tanto una questione di punti e di classifica, in linea con la scorsa stagione. Né riguarda troppo il fatto che il Bologna è a un passo da una finale di Coppa Italia che manca da 51 anni. Piuttosto a fare la differenza è il come questo Bologna sta ottenendo questi risultati. Con una squadra compatta e aggressiva. Organizzata e offensiva. Con una squadra che fa del pressing la chiave per controllare il pallone e dominare il gioco.

Vedere un Bologna così è uno spettacolo, anche più bello di quello che lo scorso anno con Calafiori, Zirkzee e Thiago Motta ha chiuso il campionato al quinto posto. Vedere questo Vincenzo Italiano fa capire che la nostra scuola di allenatori ha ancora esponenti di altissimo livello. Adesso c'è solo da capire quando inizierà ad allenare una squadra attrezzata per lottare per lo Scudetto. Se lo meriterebbe, ma questa è un'altra storia. Una faccenda con tempi incerti e un finale non scontato: il Milan ci pensa da qualche settimana, il Bologna difficilmente se lo lascerà scappare (ha un altro anno di contratto) perché Sartori vuole fare di lui il suo nuovo Gian Piero Gasperini.


Empoli, Monza, Torino, Lecce, Genoa, Parma e Cagliari. Sono queste le squadre che il Napoli di Antonio Conte dovrà sfidare da qui a fine campionato. Quello del Dall'Ara è stato l'ultimo scontro diretto e la notizia è che in questo turno la squadra partenopea non ha perso altri punti dall'Inter: resta a -3. Il gol di Anguissa ha illuso, ha portato il pensiero anche più in là. Ma il bicchiere resta mezzo pieno a patto che ora al Napoli riesca ciò che è successo nel girone d'andata: batterle tutte. Il resto poi dipenderà dall'Inter, squadra che ha dalla sua una classifica migliore ma anche un calendario più intasato e tosto: Cagliari, Bologna, Roma, Hellas Verona, Torino, Lazio e Como solo per restare alla Serie A.

Ora il Napoli deve accelerare se vuole sognare il sorpasso, ma a prescindere da come finirà questo campionato Conte si sta confermando il vero insostituibile di questo progetto. Un anno fa di questi tempi la squadra partenopea aveva 48 punti, oggi invece sono 65 con un gruppo che ha iniziato a costruire la scorsa estate ma che non ha i tanti fuoriclasse che possono vantare tante altre realtà. Né quelli che due anni fa conquistarono lo Scudetto.
Però Conte la scorsa estate è stato ascoltato e per quanto possibile accontentato. Lukaku, Buongiorno, McTominay e Neres sono stati chiesti e acquistati per un allenatore che ad agosto ha apprezzato lo sforzo di una società che fino in fondo ha provato a seguirlo anche senza la vendita di Osimhen. L'aver rispettato i patti è il primo asso che De Laurentiis potrà giocarsi a fine stagione per convincere Conte a restare. Il secondo, quello più importante, è la possibilità di ripetere quanto fatto la scorsa estate. Anzi, di fare anche meglio perché i soldi derivati dal doloroso addio di Kvaratskhelia a gennaio sono già a bilancio e un'altra settantina arriveranno dalla cessione a titolo definitivo di Osimhen.

Se lo vorrà Antonio Conte tra qualche settimana avrà oltre 100 milioni di euro per allargare la rosa di un Napoli che si affaccia alla Champions consapevole di avere la coperta corta. E' un budget importante, significativo, che oggi non possono garantirgli né il Milan né la Juventus. E' una cifra che potrà fare la differenza quando il manager leccese, tra meno di due mesi, dovrà decidere se restare o forzare la mano per andare via. Ancora un po' e poi questo discorso sarà d'attualità. Non ora però: prima ci sono sette partite per tentare il sorpasso sull'Inter. Sarebbe forse il suo più grande capolavoro.