
Il dissing che non ti aspetti. Capello: "Guardiola si è risentito? Si vede che ho fatto centro"
Arriva un altro capitolo del botta e risposta (a distanza) tra Fabio Capello e Pep Guardiola. Lo scenario, in questo caso, è la terza edizione dei WEmbrace Awards (ideati e organizzati dall'Associazione art4sport ONLUS, fondata nel 2009 su iniziativa della campionessa paralimpica Beatrice ‘Bebe' Vio), andati in scena questa sera a Milano. A margine dell'evento (qui le dichiarazioni integrali a TMW), l'ex tecnico italiano tra le altre di Milan, Roma e Juventus ha avuto modo di rispondere nuovamente (e brevemente) all'attuale manager del Manchester City: "Guardiola si è risentito per alcune mie dichiarazioni? Si vede che ho centrato…".
Le puntate precedenti.
Capello lo scorso 11 marzo aveva dichiarato in un'intervista a El Mundo di rispettare il lavoro di Guardiola, anche per quanto fatto con il Barcellona, ma allo stesso tempo di non essere proprio un suo ammiratore. Tutto nasce da uno screzio ai tempi della Roma: "Non abbiamo mai discusso di nulla. Un giorno venne a spiegarmi come avrei dovuto svolgere il mio lavoro e io gli risposi: 'Vai a correre e poi potrai parlare'. Il fatto è che lui camminava in campo e non avevo intenzione di farlo giocare al posto di chi meritava di più. Quella fu la fine del dibattito. Sai cosa non mi piace di Guardiola? La sua arroganza. La Champions League vinta con il City è l'unica in cui non ha tentato nulla di strano nelle partite decisive. Ma tutti gli altri anni, a Manchester e a Monaco, nelle giornate chiave, voleva sempre essere il protagonista. Cambiava e inventava per poter dire: 'Non sono i giocatori a vincere, sono io'. E questa arroganza gli è costata diverse Champions League. Lo rispetto ma ha fatto molto male al calcio, anche se non è colpa sua. Perché tutti hanno impiegato dieci anni per cercare di copiarlo. Ciò ha rovinato il calcio italiano, che ha perso la sua natura (qui le dichiarazioni integrali)".
Tre giorni dopo, in conferenza stampa, ecco arrivare la risposta del diretto interessato, con Guardiola che ha risposto così a Capello: "Io ascolto tutto quello che la gente dice di me, tutto, quindi fate attenzione. Non è la prima volta che il signor Fabio Capello dice questo. Non sono abbastanza bravo per rovinare il calcio italiano. Il calcio italiano è molto più importante del modo in cui lo facciamo. Un grande abbraccio a Fabio, un grande abbraccio".
Le puntate precedenti.
Capello lo scorso 11 marzo aveva dichiarato in un'intervista a El Mundo di rispettare il lavoro di Guardiola, anche per quanto fatto con il Barcellona, ma allo stesso tempo di non essere proprio un suo ammiratore. Tutto nasce da uno screzio ai tempi della Roma: "Non abbiamo mai discusso di nulla. Un giorno venne a spiegarmi come avrei dovuto svolgere il mio lavoro e io gli risposi: 'Vai a correre e poi potrai parlare'. Il fatto è che lui camminava in campo e non avevo intenzione di farlo giocare al posto di chi meritava di più. Quella fu la fine del dibattito. Sai cosa non mi piace di Guardiola? La sua arroganza. La Champions League vinta con il City è l'unica in cui non ha tentato nulla di strano nelle partite decisive. Ma tutti gli altri anni, a Manchester e a Monaco, nelle giornate chiave, voleva sempre essere il protagonista. Cambiava e inventava per poter dire: 'Non sono i giocatori a vincere, sono io'. E questa arroganza gli è costata diverse Champions League. Lo rispetto ma ha fatto molto male al calcio, anche se non è colpa sua. Perché tutti hanno impiegato dieci anni per cercare di copiarlo. Ciò ha rovinato il calcio italiano, che ha perso la sua natura (qui le dichiarazioni integrali)".
Tre giorni dopo, in conferenza stampa, ecco arrivare la risposta del diretto interessato, con Guardiola che ha risposto così a Capello: "Io ascolto tutto quello che la gente dice di me, tutto, quindi fate attenzione. Non è la prima volta che il signor Fabio Capello dice questo. Non sono abbastanza bravo per rovinare il calcio italiano. Il calcio italiano è molto più importante del modo in cui lo facciamo. Un grande abbraccio a Fabio, un grande abbraccio".
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