Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / inter / Serie A
Serie A, Simonelli: "Decreto Crescita in cima all'agenda, serve a noi e allo Stato"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 22:30Serie A
di Tommaso Bonan

Serie A, Simonelli: "Decreto Crescita in cima all'agenda, serve a noi e allo Stato"

Ezio Simonelli, presidente di Lega Serie A, ha parlato in conferenza stampa dopo l'Assemblea dei club del massimo campionato. Tanti i temi toccati, tra i quali anche il Decreto Crescita: "La Serie A può tornare la prima lega al mondo? Mi piacerebbe dirle di sì, al momento temo di dover rispondere di no. Il gap con la Premier è ormai incolmabile, se mi chiedete se possiamo raggiungere o superare le altre leghe, a partire dalla Spagna, secondo me è possibile. Però dire che possiamo raggiungere la Premier è complicato: dovremmo avere grandi campioni, fuoriclasse. Per poterli avere servirebbe un aiuto dal governo, che quando abbiamo avuto ha portato il calcio italiano al top. Abbiamo ottenuto grandi risultati con l'Inter in finale di Champions League, l'Atalanta che ha vinto l'Europa League e tanti piazzamenti.

Risultati ne abbiamo avuti e hanno comportato un gettito molto importante per lo Stato, molto più importante del sacrificio che aveva fatto con il vecchio decreto crescita. Molti campioni arrivati grazie a quelle regole non sarebbero mai arrivati altrimenti. Tutto questo aveva comportato un sacrificio economico zero per lo Stato, perché altrimenti non sarebbero venuti, ma ha portato un gettito fiscale molto importante: anzitutto per gli stipendi di chi è arrivato ed è venuto qui a vivere, creando un moltiplicatore di spesa. Poi abbiamo avuto squadre che hanno avuto premi dalla UEFA, tifosi che si sono mossi per vedere la partita: abbiamo generato un flusso di imposte rilevanti per lo Stato. Il calcio versa un miliardo l'anno di imposte e genera un indotto 2-3 volte tanto. Provvedimenti come quello, che danno risalto al calcio italiano e ci consentono di vendere meglio i diritti, possono servire a noi ma anche allo Stato italiano per avere un ritorno economico. Abbiamo la diplomazia del calcio, che spesso agevola le altre cose".


Avete avuto rassicurazioni dal governo in tal senso?
"Nessuna rassicurazione, abbiamo delle interlocuzioni e delle aspettative. Posso solo anticiparvi che, credo 10-11 marzo, vedrò a Roma il ministro Abodi insieme al vice-ministro Leo, che ha la delega per la parte fiscale. Parleremo di tante cose, questa la metto in cima all'agenda".