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Gosens: "Prima dell'Inter non riuscivamo ad allenarci 11 vs 11... Gruppo straordinario"
Robin Gosens protagonista in campo, ma anche fuori. Il laterale tedesco della Fiorentina ha unito da tempo le sue qualità calcistiche agli studi universitari. Laureato in psicologia, l’ex Inter ha spesso sottolineato l’importanza dell’aspetto mentale nella gestione di uno spogliatoio e più in generale della vita di un calciatore.
Un tema affrontato anche nell’intervista rilasciata oggi a La Gazzetta dello Sport, a pochi giorni dal clamoroso 3-0 rifilato proprio all’Inter al Franchi: “Eravamo in emergenza, non riuscivamo ad allenarci 11 contro 11, ma abbiamo un gruppo straordinario. Siamo una famiglia ed è giusto inserire quanto accaduto a Bove: una cosa grave, ma che ci ha unito e ci ha fatto legare come altrimenti non sarebbe forse potuto succedere”.
La gara con i nerazzurri ha rappresentato proprio la prosecuzione della partita interrotta il 1° dicembre per il malore occorso a Bove: “Se ci ripenso, mi viene ancora tanta tristezza. Facciamo tanti test, ma se capita a un ragazzo di 22 anni può accadere a chiunque. La fragilità è fondamentale per chiunque, se fai finta di essere sempre forte non cresci”.
Spazio, nel corso dell'intervista, anche alle ambizioni viola in chiave Champions League: "Ho avuto la fortuna di poterla giocare, ma ora è sbagliato parlarne. Fissare un obiettivo così vuol dire passare dalla voglia all'obbligo di vincere".
Un tema affrontato anche nell’intervista rilasciata oggi a La Gazzetta dello Sport, a pochi giorni dal clamoroso 3-0 rifilato proprio all’Inter al Franchi: “Eravamo in emergenza, non riuscivamo ad allenarci 11 contro 11, ma abbiamo un gruppo straordinario. Siamo una famiglia ed è giusto inserire quanto accaduto a Bove: una cosa grave, ma che ci ha unito e ci ha fatto legare come altrimenti non sarebbe forse potuto succedere”.
La gara con i nerazzurri ha rappresentato proprio la prosecuzione della partita interrotta il 1° dicembre per il malore occorso a Bove: “Se ci ripenso, mi viene ancora tanta tristezza. Facciamo tanti test, ma se capita a un ragazzo di 22 anni può accadere a chiunque. La fragilità è fondamentale per chiunque, se fai finta di essere sempre forte non cresci”.
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