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Fiorentina-Inter 3-0, le pagelle: Kean stende Inzaghi, Ranieri il leader di PalladinoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 06:15Serie A
di Dimitri Conti

Fiorentina-Inter 3-0, le pagelle: Kean stende Inzaghi, Ranieri il leader di Palladino

Risultato finale: Fiorentina-Inter 3-0

FIORENTINA

De Gea 6 - Lautaro lo scalda subito, Carlos Augusto lo sorprende partendo in fuorigioco. Il lavoro finisce sul tiro di Dimarco da centrocampo e forse neanche lui ci crede.

Comuzzo 6,5 - Deve giocare da terzino adattato, non fa una piega. La sua interpretazione del ruolo fa sì che si stringa spesso per dare densità. Sta di fatto che chiude senza errori.

Pongracic 6,5 - Come già scritto per le sue ultime prestazioni, viene da chiedersi cosa potesse essere la Fiorentina avendolo a pieno regime dall’inizio. Prestazione molto solida.

Ranieri 7 - Sempre più capitano nel senso di condottiero, in caduta insacca alle spalle di Sommer il pallone che inaugura la serata di festa per la squadra di cui è leader certificato.

Gosens 6,5 - Ex della partita, in nerazzurro non ha lasciato il segno e forse i primi rimpianti inizieranno da questo incrocio. Costante e solido, quando riesce affonda anche in fascia.
Dall’88’ Colpani sv.

Dodo 6,5 - Avanzato perché l’occasione lo richiede, a fine primo tempo ha il pallone per colpire, lì fa vedere perché giochi in difesa. Si fa perdonare con l’eccezionale assist a Kean.

Richardson 6,5 - Nei primi mesi di esperienza viola ha ricoperto spesso e volentieri il ruolo di oggetto misterioso, stavolta non è così. Ed è dal suo break che si innesca il gol del 2-0.

Mandragora 6,5 - Sta elevando il livello delle sue prestazioni settimana dopo settimana, anche con l’Inter sa rendersi prezioso: dal suo calcio d’angolo, infatti, nasce il vantaggio.

Parisi 6,5 - Incarna la mossa anti-Dumfries di Palladino: in corsia è chiamato ad abbinare quantità a un po’ di qualità. Offre buoni palloni ma soprattutto macina chilometri su chilometri.

Beltran 6,5 - Fondamentale nel primo tempo, va a schermare costantemente Calhanoglu e lo limita. Pazienza se in cambio sarà pericoloso il giusto in fase di possesso. Applauditissimo.
Dal 91’ Cataldi sv.

Kean 7,5 - Alla mezz’ora la palla quasi perfetta per il vantaggio, direziona però troppo verso Sommer. Una seconda occasione non può essere fallita e non succede: fa il 2-0 e pure il tris.
Dal 91’ Caprini sv.

Raffaele Palladino 8 - Deve fare i conti con una rosa di disponibili e schierabili ridotta all’osso: la risposta è chiara, visto che nella formazione iniziale si contano ben sei difensori. Eppure a fine primo tempo saranno andati più vicino al gol i suoi, guardinghi sin da subito. E non è un caso neppure che nella metà iniziale della ripresa arrivino due reti e poi il bottino venga completato appena prima del recupero: questo è un vero capolavoro.

Di seguito i voti ai giocatori viola utilizzati esclusivamente nei primi 17 minuti di Fiorentina-Inter, disputati in data 1° dicembre 2024.


Adli sv

Bove 10 - Siede in panchina, assistendo alla ripresa e alla conclusione della partita che gli sta cambiando la vita, purtroppo in negativo. In bocca al lupo, ragazzo.

INTER

Sommer 5,5 - Riflesso da gatto per fermare Kean alla mezz’ora, il tiro troppo centrale agevola. Freddato da Ranieri, su entrambi i gol di Kean però forse poteva fare meglio.

Bisseck 4,5 - Impreciso in fase di possesso quando c’è da accelerare la manovra, la sua prova viene affossata ulteriormente dalla marcatura troppo molle su Kean, che va a fare 2-0.

De Vrij 6 - Marcare a tutto campo una punta scattante come Kean non è affar semplice. Lui, sfruttando anche l’esperienza, riesce a farlo. Almeno fino a che non crollano tutti gli argini.

Bastoni 6 - Metterebbe il suo zampino nel potenziale gol del vantaggio interista, ma c’è il fuorigioco semiautomatico. Disturba Kean nella battuta a rete del primo tempo.
Dal 71’ Dimarco 5 - Prova a dare un senso al suo ingresso con un tentativo da metà campo che per poco non trova impreparato De Gea. Causa lui, però, il gol del 3-0.

Dumfries 5,5 - Osservato speciale agli occhi della Fiorentina, Palladino gli costruisce attorno una sorta di gabbia continua per limitarlo. E si può dire che riesca nel suo intento.

Frattesi 5 - Protagonista di gennaio come possibile uscente, alla base c’è la sua voglia di giocare di più. Se però le prestazioni sono su questo tenore, difficile dar contro a Inzaghi.
Dall’83’ Asllani sv.

Calhanoglu 5 - Si vede che ancora la condizione top vada rincorsa, almeno su piazzato però si rende pericoloso. Poco, per parlare di miglior regista al mondo. Perde la palla del 2-0.
Dal 71’ Barella 5,5 - Non che abbia colpe dirette o così evidenti, ma la mancata rincorsa su Kean lanciato a segnare il terzo gol dei suoi, probabilmente, spiega come sia entrato.

Mkhitaryan 5,5 - In numerose occasioni si trova a portare palla lungo le vie centrali, ma intorno a lui manca l’ispirazione. Va detto che neanche l’armeno contribuisca granché.
Dal 71’ Arnautovic 5,5 - Uno dei protagonisti del tentato arrembaggio finale da parte dei nerazzurri. Avrebbe un mezzo pallone buono ma finisce per inciamparci sopra.

Carlos Augusto 5,5 - Sbuca tra mille maglie e corregge in rete alla mezz’ora: il fuorigioco semiautomatico, però, lo pesca oltre. Non sembra giusto considerarlo tra i più colpevoli.
Dall’83’ Taremi sv.

Thuram 5 - Tanto movimento volto a circumnavigare, così però risulta troppo a lungo assente dalla zona calda. Anzi, alla fine non sarà mai veramente nel cuore dei pericoli.

Lautaro Martinez 5,5 - Reduce dal gol annullato appena prima dell’interruzione dell’1 dicembre, è il primo a calciare in porta anche alla ripresa. Sarà anche l’unica cosa degna.

Simone Inzaghi 5 - A differenza di Palladino, problemi di effettivi non ne ha: le iniziali assenze di Dimarco e Barella rispondono solo a logiche di turnover. L’Inter aggredisce con rabbia i primi minuti, ma si affossa lentamente sotto le ribattute della Fiorentina ad ogni colpo. Nel finale prova a mettere tutti gli attaccanti che ha, le cose non cambiano. Tante volte i suoi hanno dato sensazione di onnipotenza, questa è un'inattesa prova di debolezza.