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Bisseck: "Se l'opzione migliore per me sarà restare all'Inter per sempre, lo farò"
Yann Bisseck, difensore dell'Inter, ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport Deutschland, parlando della sua carriera: "Se a un certo punto in futuro sarà la mia migliore opzione tornare in Germania, tornerò in Germania. Se sarà la Spagna, sarà la Spagna. E se sarà restare qui per sempre, resterò qui per sempre. Farò ciò che è meglio per me e dove mi sento meglio. Ma al momento non è per nulla un problema. Ho prolungato il mio contratto con molta attenzione e sono incredibilmente felice all'Inter".
Che cosa prova a giocare per l'Inter?
"Mi vengono i brividi ogni volta che gioco a San Siro. Non ho mai giocato in uno stadio migliore in vita mia. Non c'è niente di meglio quando i tifosi cantano il tuo nome. I nostri tifosi sono incredibili. Le persone tifano non solo il giorno della partita, spesso vengo riconosciuto per strada. Le persone sono molto rispettose".
Che accoglienza le riservarono i tifosi al momento del suo arrivo?
"Non sapevo che i nuovi arrivati fossero così seguiti, ma bisogna fare delle distinzioni. C'è gente che viene acquistata per 60 milioni di euro, io fui pagato appena sette milioni. È bello sapere quanto la gente tenga al calcio. Ti fa capire quanto è grande ciò che stiamo facendo qui. Ecco perché è un grande privilegio giocare qui".
In pochi però pensavano avesse questo impatto.
"Posso contare sulle dita di due mani le persone che hanno creduto in me. Ma penso che questo renda il tutto ancora migliore. Il tempo trascorso in Portogallo, Olanda e anche Germania non è stato facile, ma questa è una cosa che alla fine ti rende solo più forte. È facile per me dirlo ora perché è andata bene (ride, ndr), ma ci ho sempre creduto. E le persone che non hanno mai dubitato di me mi hanno dato forza".
Pensò di ritirarsi ai tempi del Vitoria Guimaraes?
"Sì, li ho avuti. Avevo già un piano ben ponderato, quello di trasferirmi a Berlino con un amico. Per studiare qualcosa, condividere un appartamento. Mi vedevo già lì (ride, ndr). Fortunatamente, le cose sono andate diversamente. Il mio amico ora è felice, però. Sono felice per lui che abbia preso la sua strada - e sono felice per la mia. La cosa più importante è che siamo entrambi soddisfatti. Ho sempre voluto studiare medicina. Sono sicuro che avrei trovato qualcosa. Ma guardandomi indietro, sono molto, molto felice di non dover fare esami, ma di poter giocare a calcio davanti a 70.000 spettatori".
Chi è il difensore a cui si ispira?
"Virgil van Dijk. È concentrato per 90 minuti, ha presenza. Non si prende cura solo di se stesso. Si assicura che l'intera difesa e tutti i compagni di squadra siano sempre dentro la partita. Quelle sono le caratteristiche. Essere un leader. È qualcosa che potrei essere a 24 anni".
Qual è il suo rapporto con Arnautovic?
"Non è così pazzo come la gente dice. È un ragazzo molto simpatico che si prende anche cura dei suoi ragazzi e amici. Puoi star certo che sarà sempre dalla tua parte, ha sempre la battuta pronta . È sicuramente uno dei ragazzi più divertenti nello spogliatoio".
Sogna la Germania già dalla prossima finestra di impegni internazionali?
"Non è che ho una comunicazione WhatsApp in corso con il ct Nagelsmann, ho avuto una conversazione con lui a novembre. Da allora non ci siamo più parlati, ma non mi aspetto che sia lui a chiedermelo personalmente. Ero estremamente felice e ho visto il fatto che mi abbia contattato come segno di grande rispetto. Spero di rimanere sotto i riflettori. Credo di stare andando abbastanza bene. Mi sono infortunato di recente, ma sono sicuro che avrò i miei minuti a febbraio e inizio marzo. E poi tocca a me, dovrà dimostrare di cosa sono capace e sperare che l'allenatore della nazionale se ne accorga. Ovviamente spero in una chiamata".
Qual è il dialogo che ha avuto con Nagelsmann?
"La conversazione è durata circa cinque minuti e mezzo. Mi ha detto di continuare così, che la mie prestazioni sarebbero state notate e che sarei saluto più in alto nelle gerarchie, se avessi avuto continuità. E così è successo, soprattutto a dicembre e all'inizio di gennaio. Ora spero che le cose continuino così, poi vedremo".
Ha preferito la Germania al Camerun.
"Ho sempre giocato per la Germania e ho militato nella maggior parte delle squadre giovanili, facendo anche il capitano della squadra Under 21. Al momento mi piacerebbe giocare per la Nazionale".
Che cosa prova a giocare per l'Inter?
"Mi vengono i brividi ogni volta che gioco a San Siro. Non ho mai giocato in uno stadio migliore in vita mia. Non c'è niente di meglio quando i tifosi cantano il tuo nome. I nostri tifosi sono incredibili. Le persone tifano non solo il giorno della partita, spesso vengo riconosciuto per strada. Le persone sono molto rispettose".
Che accoglienza le riservarono i tifosi al momento del suo arrivo?
"Non sapevo che i nuovi arrivati fossero così seguiti, ma bisogna fare delle distinzioni. C'è gente che viene acquistata per 60 milioni di euro, io fui pagato appena sette milioni. È bello sapere quanto la gente tenga al calcio. Ti fa capire quanto è grande ciò che stiamo facendo qui. Ecco perché è un grande privilegio giocare qui".
In pochi però pensavano avesse questo impatto.
"Posso contare sulle dita di due mani le persone che hanno creduto in me. Ma penso che questo renda il tutto ancora migliore. Il tempo trascorso in Portogallo, Olanda e anche Germania non è stato facile, ma questa è una cosa che alla fine ti rende solo più forte. È facile per me dirlo ora perché è andata bene (ride, ndr), ma ci ho sempre creduto. E le persone che non hanno mai dubitato di me mi hanno dato forza".
Pensò di ritirarsi ai tempi del Vitoria Guimaraes?
"Sì, li ho avuti. Avevo già un piano ben ponderato, quello di trasferirmi a Berlino con un amico. Per studiare qualcosa, condividere un appartamento. Mi vedevo già lì (ride, ndr). Fortunatamente, le cose sono andate diversamente. Il mio amico ora è felice, però. Sono felice per lui che abbia preso la sua strada - e sono felice per la mia. La cosa più importante è che siamo entrambi soddisfatti. Ho sempre voluto studiare medicina. Sono sicuro che avrei trovato qualcosa. Ma guardandomi indietro, sono molto, molto felice di non dover fare esami, ma di poter giocare a calcio davanti a 70.000 spettatori".
Chi è il difensore a cui si ispira?
"Virgil van Dijk. È concentrato per 90 minuti, ha presenza. Non si prende cura solo di se stesso. Si assicura che l'intera difesa e tutti i compagni di squadra siano sempre dentro la partita. Quelle sono le caratteristiche. Essere un leader. È qualcosa che potrei essere a 24 anni".
Qual è il suo rapporto con Arnautovic?
"Non è così pazzo come la gente dice. È un ragazzo molto simpatico che si prende anche cura dei suoi ragazzi e amici. Puoi star certo che sarà sempre dalla tua parte, ha sempre la battuta pronta . È sicuramente uno dei ragazzi più divertenti nello spogliatoio".
Sogna la Germania già dalla prossima finestra di impegni internazionali?
"Non è che ho una comunicazione WhatsApp in corso con il ct Nagelsmann, ho avuto una conversazione con lui a novembre. Da allora non ci siamo più parlati, ma non mi aspetto che sia lui a chiedermelo personalmente. Ero estremamente felice e ho visto il fatto che mi abbia contattato come segno di grande rispetto. Spero di rimanere sotto i riflettori. Credo di stare andando abbastanza bene. Mi sono infortunato di recente, ma sono sicuro che avrò i miei minuti a febbraio e inizio marzo. E poi tocca a me, dovrà dimostrare di cosa sono capace e sperare che l'allenatore della nazionale se ne accorga. Ovviamente spero in una chiamata".
Qual è il dialogo che ha avuto con Nagelsmann?
"La conversazione è durata circa cinque minuti e mezzo. Mi ha detto di continuare così, che la mie prestazioni sarebbero state notate e che sarei saluto più in alto nelle gerarchie, se avessi avuto continuità. E così è successo, soprattutto a dicembre e all'inizio di gennaio. Ora spero che le cose continuino così, poi vedremo".
Ha preferito la Germania al Camerun.
"Ho sempre giocato per la Germania e ho militato nella maggior parte delle squadre giovanili, facendo anche il capitano della squadra Under 21. Al momento mi piacerebbe giocare per la Nazionale".
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