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Il Conte che non ti aspetti: perché sta gestendo in maniera perfetta il caso Kvaratskhelia. Solo su un punto il tecnico non transige. Napoli, un errore già commesso e un altro che non sta ripetendo...TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 13:05Editoriale
di Raimondo De Magistris

Il Conte che non ti aspetti: perché sta gestendo in maniera perfetta il caso Kvaratskhelia. Solo su un punto il tecnico non transige. Napoli, un errore già commesso e un altro che non sta ripetendo...

Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per TMW dal 2008, è stato vicedirettore per 10 anni. Inviato al seguito della Nazionale
Alzi la mano chi sabato mattina si aspettava una pesante sbottata di Antonio Conte in conferenza stampa. Dopo che la scorsa settimana era ufficialmente esploso il caso Kvaratskhelia, dopo che il georgiano aveva (ri)chiesto la cessione e il Napoli aperto alla stessa, in molti erano pronti a scommettere su una versione dell'Antonio furioso alla vigilia della sfida contro l'Hellas Verona. Io di sicuro. In fondo avrebbe avuto anche motivi validi per farlo: il Napoli è primo in classifica, sta lottando alla pari con Inter e Atalanta per lo Scudetto e in una finestra di calciomercato in cui aveva chiesto di migliorare la rosa la società potrebbe privarlo del miglior giocatore a disposizione. Un incubo.
La piazzata era dietro l'angolo. E invece sabato in conferenza stampa s'è vista tutt'altra versione di Antonio Conte. Come se non bastasse, domenica sera è tornato sul tema per precisare che in questa vicenda nessuno l'ha deluso. Né Kvaratskhelia, né il Napoli. E' deluso solo da sé stesso per non esser riuscito a far cambiare idea al georgiano dalla scorsa estate a oggi: "Ci ho provato in tutti i modi e invece mi rendo conto che siamo tornati al punto di partenza".

Ma perché Conte ha cambiato volto? Come mai ha deciso di addossarsi le colpe per un caso che sostanzialmente è volato sopra la sua testa? La sua unica mancanza, in fondo, è stata quella di non esser riuscito ad afferrarlo, di non aver cambiato lo status quo. Ma la situazione è la stessa della scorsa Primavera, con la differenza che in estate è stato posto il veto sulla sua cessione mentre oggi no, non è più possibile.
Succede perché Conte più di chiunque altro sa che gli equilibri negli spogliatoi sono precari e fondamentali. Perché Kvara oggi è un separato in casa ma magari tra tre settimane potrà tornare titolare e il Napoli che si giocherà una buona fetta di Scudetto nei prossimi 40 giorni non può farsi distrarre da nulla. Nemmeno da un elefante entrato a zampe tese nella cristalleria partenopea.

"Non incateniamo nessuno", ha detto Conte più volte nel fine settimana. Un messaggio lanciato non tanto per dare il pubblico via libera a una sempre più probabile cessione. Tutt'altro. Lanciato perché nel caso in cui non dovesse concretizzarsi l'addio ecco che Kvara dovrà anche mentalmente tornare totalmente a disposizione senza il retro-pensiero di un allenatore che gli ha fatto perdere l'occasione della sua vita. Se non andrà via, sarà solo perché il PSG non avrà offerto abbastanza. Non avrà creduto fino in fondo in una operazione che oggi il Napoli è disposto a chiudere a cifre giuste per quello che è il valore del ragazzo. Insomma, se non andrà via non avrà alibi dietro cui nascondersi.


C'è poi la posizione del Napoli, club che in questa vicenda ha commesso un solo errore: non rinnovargli immediatamente il contratto. Già nella stagione dello Scudetto. Perché poi dopo, ormai da più di un anno, De Laurentiis ha provato in tutti i modi a convincere Kvaratskhelia e il suo entourage a firmare un nuovo accordo a cifre anche molto importanti. Il problema è che non sono quelle del PSG e allora meglio arrendersi all'evidenza: Kvara col Napoli non vuole rinnovare e quindi meglio perderlo oggi, al giusto prezzo, quando si ha ancora il coltello dalla parte del manico.

Una posizione moderata, lungimirante, figlia anche del pasticcio Osimhen. Calciatore che dopo lo Scudetto fu valutato 200 milioni di euro e un anno dopo è stato gratuitamente prestato al Galatasaray. La lezione in fondo è sempre la stessa: i giocatori vanno ceduti quando in un club non vogliono più starci. Discorso che vale per qualunque club, figurarsi per una società come il Napoli che il suo terzo tricolore l'ha conquistato pochi mesi dopo dopo gli addii di Koulibaly, Insigne, Fabian Ruiz e Mertens. Però vanno sostituiti adeguatamente e su questo Conte non transige: ha dato il via libera alle uscite di Caprile e Folorunsho solo dopo aver avuto certezza che qualcun altro sarebbe arrivato al loro posto. Figurarsi con Kvaratskhelia, ancora oggi il calciatore più importante del Napoli. Nonostante tutto.