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Inter-Udinese, Borzillo: "Una Coppa Italia che non mi piace ma che dobbiamo vincere"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 07:53Serie A
di Redazione TMW
fonte Gabriele Borzillo per LINTERISTA.it

Inter-Udinese, Borzillo: "Una Coppa Italia che non mi piace ma che dobbiamo vincere"

Inizio partendo da una certezza: magari tutta mia, d’accordo, ma una certezza assoluta e totale.
Questa formula della coppa Italia non mi piace.
Oh, ma non è che non mi piace però…no, non mi piace proprio, la trovo una roba raffazzonata, inconcludente, atta a preservare le più forti con la speranza che non inciampino per poterle letteralmente trascinare alle semifinali. Questione di soldi, incassi, diritti, che so io. Sì, dai, soldi. Perché ultimamente sono loro a governare un mondo, quello pallonaro, sempre più con l’acqua alla gola.
Oddio, da sempre o quasi il denaro ha dettato ritmi e potentati del calcio, il resto sono pionieristiche favole raccontate da nonni e bisnonni, poco altro. Insomma, non amo la coppa Italia, giusto per puntualizzare nuovamente. La formula con cui procede, a rilento e senza un granché di attrazione, è davvero poco interessante e per nulla seduttiva, tralasciando la disputa della finale in terra straniere.
Ma è la globalizzazione, vi diranno.
Oppure, parlando con trasparenza e senza politichese, è una mera questione dello stesso argomento di prima: denaro.

Questa sera impegno settimanale al quale molti, moltissimi tra noi tifosi avrebbero rinunciato volentieri. Almeno stando a leggere i social più disparati. D’altra parte, stiamo parlando di una manifestazione ufficiale che va onorata: già, ma a che prezzo, premettendo la mia assoluta e totale idiosincrasia per la sconfitta, sia pure in amichevole estiva contro i bagni Maria di qualche località balneare sparsa lungo le coste italiche? Sembrerebbe prevalere, voci di corridoio ovviamente, una linea tecnica frutto di scelte obbligate e mix necessario. Con, si racconta, la certezza assoluta e totale di vedere all’opera l’unico acquisto estivo per il quale l’Inter ha speso soldi veri: Josep Martinez da Alzira, poco meno di cinquantamila anime nella comunità autonoma Valenciana. Lo confesso candidamente, a me quelli che io conosco tutto e tutti non vanno proprio giù: pur prediligendo il ruolo del portiere, saranno i trascorsi prima di inforcare gli occhiali, ho poca contezza sul giovanotto.
Però, chiacchierando con amici e colleghi che lo hanno seguito o, più semplicemente, visto all’opera, mi sono fatto un’idea: il ragazzo è forte, rapido e reattivo tra i pali, sapiente col pallone tra i piedi. Se le premesse fossero davvero queste sarebbe l’ennesimo colpo di una dirigenza che rarissimamente ha toppato nella sua permanenza a Milano. E, lo rammento a chiunque non per altro ma perché a volte mi sembra di vivere in un mondo dove tutti fanno benissimo tutto tranne me che sono una pippa assurda, chi lavora in un mondo complesso e perennemente in movimento come quello pallonaro di tanto in tanto può prendere una mezza cantonata, intera non la ricordo.


Detto ciò, stasera sarò lì a seguire i ragazzi con l’attenzione e l’ansia di sempre, nonostante sia coppa Italia, nonostante non gradisca minimamente la sua evoluzione, nonostante l’inutilità di giocare le sere di dicembre col termometro prossimo allo zero.

Scende in campo l’Inter, tutto il resto è noia (ciao Franco).