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Kucka racconta la sua carriera italiana: "Ero del Bursaspor, poi mi chiamò Galliani..."TUTTO mercato WEB
Oggi alle 14:30Serie A
di Simone Bernabei

Kucka racconta la sua carriera italiana: "Ero del Bursaspor, poi mi chiamò Galliani..."

In vista della sfida di questa sera che il Milan giocherà in casa dello Slovan Bratislava, a sport.sk ha parlato il capitano degli slovacchi Juraj Kucka: "Il Milan per me è stato un sogno, lo dicevo anche da ragazzino quando giocavo al Podbrezova".

Nel passato di Kucka, però, anche un passaggio formale all'Inter che nel 2011 acquistò metà del suo cartellino dal Genoa quando erano ancora attive le comproprietà: "Appena mi comprò l'Inter, mi sono dimenticato di come si giocava a calcio. Non so quale fosse il problema ma non potevo farci niente. Ho giocato malissimo le prime partite e poi l'allenatore mi ha fatto fuori, ma è stata colpa mia. Il Genoa poi riacquistò il 50% del mio cartellino ad un prezzo inferiore, quindi ci guadagnò comunque. Un affare tutto italiano".

Quindi i suoi 4 anni e mezzo al Genoa: "Per due anni praticamente non potevo uscire di casa per via dei tifosi. Entrarono anche nello spogliatoio al centro sportivo, per muoverci dovevamo farlo in sicurezza. Una volta durante una partita ci chiesero di toglierci le maglie perché non le meritavamo. Poi la situazione si è ribaltata".


Il passaggio al Milan
"Stavo quasi andando al Bursaspor quando mi ha chiamato un numero sconosciuto. Era Adriano Galliani. Non sapevo cosa dire, la sera andai a Milano ed il giorno dopo era tutto fatto. Sono stati anni strani poi, anche il club sapeva che la squadra in quel momento non era forte come in passato".

In quel periodo, al Milan c'era anche Balotelli
"Mario è Mario. Un giocatore incredibile, ma da prendere come è. E' un ragazzo semplice che non fa problemi su niente. Una volta però è caduto un centimetro di neve e lui disse che non sarebbe venuto agli allenamenti perché non poteva uscire dal garage. Era estremo".

L'addio al Milan
"La società fu comprata dai cinesi che presero giocatori per 100-200 milioni, anche nella mia posizione. Arrivò un'offerta dalla Turchia e decisi di provare. Non il mio miglior momento, ma non me ne pento".