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La storia di Bisseck: l'esplosione precoce, le delusioni, e l'Inter. Un gran colpo di scouting
Per 7 milioni di euro dai danesi dell'Aarhus. Yann Aurel Bisseck è uno dei pochi, ma straordinari, esempi del lavoro dello scouting dell'Inter. Perché il mercato della società nerazzurra da tempo fa leva sulla volontà di andare a prendere alcuni dei migliori parametri zero a disposizione. Giuseppe Marotta ha sempre cercato di lavorare insieme a Piero Ausilio su giocatori d'esperienza, fatti e finiti, per inserirli nella rosa nerazzurra. Però c'è anche un altro filone, sublimato da Lautaro Martinez, preso dal Racing de Avellaneda, e fotografato anche dalle prestazioni del centrale tedesco di origini camerunesi preso per una pesante clausola rescissoria dalla formazione danese. Il lavoro del chief scout Dario Baccin insieme agli uomini mercato ha regalato a Inzaghi una montagna di muscoli e talento come Bisseck.
Le montagne russe prima dell'Inter
Il gol contro l'Hellas Verona è solo l'ultimo tassello di un percorso verticale per Bisseck. Classe 2000, in settimana ventiquattro candeline da spegnere, inizia ad avere consapevolezza di poter diventare calciatore durante l'Under 17 del Colonia. In prima squadra debutta a 16 anni e 11 mesi contro l'Herta Berlino, diventando il più giovane esordiente di sempre in Bundes. La necessità di non perdere la categoria per i Die Geißböcke porta però Bisseck a vedere pochissimo il campo, solo tre volte, ma a fare un grande apprendistato in allenamento. Va in prestito all'Holstein Kiel, si ferma per un brutto ko per infortunio, poi il Roda JC in Olanda e il Vitoria Guimaraes dove a causa dello stop dei campionati per il Covid non esordisce in prima squadra. Montagne russe, il Colonia lo lascia andare: prima in prestito e poi a titolo definitivo ai danesi dall'Aarhus, altra grande terra di scouting, che lo prendono per soli 650mila euro. Lì, esplode. Due stagioni, esordisce anche in Europa (in Conference League), la chiamata dell'Inter arriva però in modo inatteso perché è uno scalino che Bisseck non ha mai fatto, visto il livello dove ha giocato fino a quel momento. E invece…
Già in cassaforte
"Si è calato perfettamente nel mondo Inter", ha detto di lui una leggenda, e vicepresidente nerazzurro, come Javier Zanetti. "Cosa significa questo rinnovo? Che il club e il mister si fidano di me, tutti sono felici con la mia crescita. Il rinnovo è soddisfacente per tutti". Parla così Yann Bisseck a InterTv dopo il prolungamento fino al 2029: "Credo di aver fatto meglio di quello che tanti si aspettavano all'inizio, perché non penso che molti mi conoscessero quando sono arrivato. Ho lavorato bene e ho imparato la tattica, il calcio italiano e la lingua. Per ora è stato un'esperienza piena di successi". La gara contro il Verona del week-end ne è la controprova ulteriore.
Le montagne russe prima dell'Inter
Il gol contro l'Hellas Verona è solo l'ultimo tassello di un percorso verticale per Bisseck. Classe 2000, in settimana ventiquattro candeline da spegnere, inizia ad avere consapevolezza di poter diventare calciatore durante l'Under 17 del Colonia. In prima squadra debutta a 16 anni e 11 mesi contro l'Herta Berlino, diventando il più giovane esordiente di sempre in Bundes. La necessità di non perdere la categoria per i Die Geißböcke porta però Bisseck a vedere pochissimo il campo, solo tre volte, ma a fare un grande apprendistato in allenamento. Va in prestito all'Holstein Kiel, si ferma per un brutto ko per infortunio, poi il Roda JC in Olanda e il Vitoria Guimaraes dove a causa dello stop dei campionati per il Covid non esordisce in prima squadra. Montagne russe, il Colonia lo lascia andare: prima in prestito e poi a titolo definitivo ai danesi dall'Aarhus, altra grande terra di scouting, che lo prendono per soli 650mila euro. Lì, esplode. Due stagioni, esordisce anche in Europa (in Conference League), la chiamata dell'Inter arriva però in modo inatteso perché è uno scalino che Bisseck non ha mai fatto, visto il livello dove ha giocato fino a quel momento. E invece…
Già in cassaforte
"Si è calato perfettamente nel mondo Inter", ha detto di lui una leggenda, e vicepresidente nerazzurro, come Javier Zanetti. "Cosa significa questo rinnovo? Che il club e il mister si fidano di me, tutti sono felici con la mia crescita. Il rinnovo è soddisfacente per tutti". Parla così Yann Bisseck a InterTv dopo il prolungamento fino al 2029: "Credo di aver fatto meglio di quello che tanti si aspettavano all'inizio, perché non penso che molti mi conoscessero quando sono arrivato. Ho lavorato bene e ho imparato la tattica, il calcio italiano e la lingua. Per ora è stato un'esperienza piena di successi". La gara contro il Verona del week-end ne è la controprova ulteriore.
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