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Vaciago: "Il calendario è folle? Anche gli ingaggi! Soluzione? Passo indietro collettivo"
"Il sindacato dei calciatori è un concetto che fa ridere solo a pensarci, un ossimoro dal grande potenziale comico". Inizia così il fondo di Guido Vaciago su Tuttosport, riguardo all'eccessivo intasamento dei calendari. Motiva poi le sue perplessità: "La parola sindacato, per quanto impolverata, indica ancora un concetto importante, ma solo quando, e se, si occupa di chi non ha diritti, di chi è sfruttato, di chi non riesce a farsi sentire. Un’élite che si prende il 75% del fatturato complessivo del calcio mondiale tra stipendi e commissioni per gli agenti e protesta per le condizioni di lavoro, non si può proprio sentire".
"Se il calendario è folle - prosegue - è per la necessità dei club di incassare, una voracità generata più dal disperato bisogno di tamponare i costi legati ai calciatori che per la volontà di incassare dei proprietari (tranne qualche rara eccezione). È un cane che si morde la coda: il giocatore chiede più soldi, il club rimedia quei soldi giocando più partite e il giocatore protesta perché gioca troppo".
Chiusura con una proposta: "Chissà cosa pensa la Fifpro della proposta di tagliare del 20% il numero delle partite in calendario e contestualmente dare una sforbiciata del 20% agli ingaggi? Il problema di questa situazione è che nessuno fa un passo indietro e, anzi, tutti si fanno la guerra (legale), minacciando cause, rivolgendosi alla istituzioni politiche o giuridiche europee. E così non si risolve niente".
"Se il calendario è folle - prosegue - è per la necessità dei club di incassare, una voracità generata più dal disperato bisogno di tamponare i costi legati ai calciatori che per la volontà di incassare dei proprietari (tranne qualche rara eccezione). È un cane che si morde la coda: il giocatore chiede più soldi, il club rimedia quei soldi giocando più partite e il giocatore protesta perché gioca troppo".
Chiusura con una proposta: "Chissà cosa pensa la Fifpro della proposta di tagliare del 20% il numero delle partite in calendario e contestualmente dare una sforbiciata del 20% agli ingaggi? Il problema di questa situazione è che nessuno fa un passo indietro e, anzi, tutti si fanno la guerra (legale), minacciando cause, rivolgendosi alla istituzioni politiche o giuridiche europee. E così non si risolve niente".
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