La moviola di Inter-Milan 0-3: Doveri non convince, proteste nerazzurre sul raddoppio

Non convince pienamente l’arbitraggio di Daniele Doveri in Inter-Milan 0-3. Più di un dubbio sulla direzione arbitrale, soprattutto per quel che concerne la distribuzione dei cartellini. Tra gli episodi più discussi, al 40’ manca un’ammonizione netta a Jimenez per una trattenuta evidente su Mkhitaryan, che stava innescando un possibile contropiede. È uno degli episodi simbolo di una direzione arbitrale che, nel secondo tempo, ha risparmiato almeno tre gialli ai rossoneri: uno a Tomori per una sbracciata su Zalewski (72’), uno a Thiaw per perdita di tempo (84’) e un altro a Theo Hernandez per un intervento in ritardo non sanzionato.

Nel primo tempo, corrette alcune decisioni come il fischio al 2’ per la gamba tesa di Barella su Leao e la punizione per l’entrata dura di Reijnders su Barella al 21’. Tuttavia, ci sono state anche leggerezze come il mancato fallo di Jovic su De Vrij al 38’ e una punizione non fischiata al Milan per intervento di Mkhitaryan su Fofana (42’). In avvio di ripresa arriva il 2-0 del Milan, l’Inter protesta per un fallo su Barella prima della conclusione vincente di Jovic, ma l’arbitro lascia correre. Qualche minuto prima l’Inter aveva chiesto - in maniera non troppo convinta per la verità - un rigore per fallo di Reijnders su Taremi, anche in questo caso l’arbitro fa bene a lasciar correre.

Nel complesso, Doveri ha mostrato poco polso nelle situazioni borderline, evitando sanzioni disciplinari che avrebbero potuto indirizzare il match in modo più equilibrato. Anche il mancato recupero di un minuto promesso ha generato qualche perplessità. In definitiva arbitraggio non influente sul risultato finale, ma comunque non pienamente sufficiente.