
La salvaguardia dei giocatori, anche a costo di 'sacrificare' punti: Parma-Inter detta la linea nerazzurra
In qualsiasi tipo di commento alla partita dell'Inter contro il Parma, si legge di un Simone Inzaghi responsabile per il pareggio finale dopo che i nerazzurri avevano chiuso il primo tempo sul vantaggio di 0-2. Tra formazione iniziale e scelte a partita in corso, sono state tante le critiche all'allenatore piacentino. Assolutamente corrette, ma comprendere la ragione di queste decisioni è fondamentale nel quadro totale della situazione.
Asllani in regia dal 1' con Calhanoglu mezzala, poi le sostituzioni in ordine di Bastoni, Dimarco, Lautaro e Calha. Con la prima - come spesso accaduto in stagione - il muro dell'Inter ha cominciato a scricchiolare, con le ultime due è crollato. Quando Farris afferma che “Non sono i cambi ad aver cambiato la partita”, sicuramente lo fa per tutelare chi è entrato dalla panchina per sostituire i top player. Perché è evidente, e perfettamente normale, che un’Inter già in difficoltà non possa rinunciare a queste colonne tutti insieme.
Soprattutto quando il momento di partita (Inter ancora in vantaggio 2-1 ma in sofferenza) suggeriva di lasciare assolutamente in campo Calhanoglu e Lautaro. La scelta di Inzaghi e Farris però è stata precisa. L’Inter ha di fatto scelto di preservare la salute dei propri giocatori, 'sacrificando' due punti al Tardini. O meglio: la speranza e la convinzione degli 11 in campo era ovviamente di portare la partita a casa, ma arrivare con i top player al meglio per Bayern-Inter di martedì era la priorità. L'emergenza infortuni dei tedeschi insegna: in questo momento di stagione è vietato tirare troppo la corda con il fisico...







