
Galeone: "Gasperini è un tipo selvatico, Allegri fantasioso e intuitivo"
L'allenatore Giovanni Galeone, mentore di Massimiliano Allegri, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport raccontando i lati più nascosti e intimi del tecnico toscano, accostato con forza alla panchina del Milan e non solo in vista della prossima stagione. Queste le sue dichiarazioni in merito:
"Max è pigro e se glielo dici si offende. Quando lavorò al Milan gli misero a disposizione un insegnante d’inglese per fare pratica tutti i giorni. Mai ascoltato, non ne aveva voglia. Lo sceicco del PSG telefonò pregandomi di convincerlo ad andare. Tre, quattro anni di contratto, Max avrebbe dovuto crescere Motta che allenava le giovanili e in seguito sarebbe passato in prima squadra. Vai a Parigi, gli ripetevo. Vacci, mister, vincerai tutto".
Questa, sempre a detta di Galeone, fu invece la risposta di Allegri alla manifestazione d'interesse di Al Khelaifi: "'In Francia giocano a scapoli e ammogliati'. Che gli vuoi dire? Pensa che ha rifiutato il Chelsea due volte nello stesso anno, la seconda perché era appena morta sua mamma. Poi l’Arsenal dopo Wenger. Vedrai che si riprende, dicevo. Non si fidava del progetto. Anche il Manchester United e prima di tornare alla Juve, il Real Madrid". Proprio sui blancos Allegri si pronunciò così secondo l'intervistato: "Non ci vado per rispetto nei confronti dei club ai quali ho detto no".
Su Gasperini: "Permaloso, un tipo selvatico. Max è fantasioso, intuitivo, Gasperini scientifico, solido, in campo era un professore. Quel Pescara veniva da Catuzzi, uno che la zona la faceva nell’82. Io andavo a vedere il suo Bari perché mi interessava Caricola. Il 4-3-3 lo interpretava benissimo. La squadra aveva assimilato i concetti della zona e Piero la guidava da dietro, bravissimo".
L'esperto ex allenatore ha poi aggiunto: "A Max e Piero dicevo: 'Leggete la partita e quando andate in difficoltà cambiate, se vedo che avete cambiato bene vi dico di proseguire, sennò decido diversamente'. Piero non giocava per sé, ma per la squadra. Un martedì mi presento all’allenamento, io di solito parlavo poco. Berlinghieri, che attaccava a sinistra, a un certo punto fa: 'Mister, il pallone va sempre a destra, sempre a Pagano, Pagano, Pagano. Piero si alza e ad alta voce: 'Senti, Primo, Rocco salta l’uomo dieci volte su dieci, fai altrettanto a sinistra e vedrai che cerchiamo anche te. Mai un problema'".







