![Joao Felix e Kolo Muani agli altri, ma Inzaghi si merita un regalo dal mercato. L'Inter non ha due squadre](https://net-storage.tccstatic.com/storage/linterista.it/img_notizie/thumb3/84/849e8392d6700045c2b5ad055ee32ec7-84949-265o355o706o796z084a.jpeg)
Joao Felix e Kolo Muani agli altri, ma Inzaghi si merita un regalo dal mercato. L'Inter non ha due squadre
Quella al 'Franchi' non era l'Inter di Simone Inzaghi. Tutt'altro. Abbiamo visto una squadra svuotata, senza idee e piegata in due sulle gambe, incapace di reagire di fronte al primo gol di Ranieri. Probabilmente marchiata dai segni della stanchezza, fisica e mentale, post-derby, perché per rimontare l'1-0 dopo tre gol annullati e tre pali, con un Milan rintanato nella sua area, ne sono state spese di energie. E i nerazzurri hanno pagato dazio.
Ma forse l'Inter è stata anche un po' presuntuosa. Con una difesa per altro allo sbaraglio, i reparti sfilacciati e prestazioni singole non all'altezza. Poi era da giorni che si parlava di una Fiorentina in emergenza, con soli 16 giocatori di movimento convocati (15 per il forfait dell'ultimo minuto di Gudmundsson). E invece il fato ha voluto una performance intelligente e prestante della Viola, tale da agguantare con le unghie e un cuore grosso così la vittoria netta per 3-0. Tanto anche come gesto di sostegno e affetto per Bove dopo quel maledetto malore dello scorso 1° dicembre. Allora tra rammarichi e pentimenti vari, il dato di fatto è uno solo e discretamente pesante: l'Inter ha gettato al vento tre punti e permesso al Napoli di creare un mini vantaggio in classifica. Così Conte si è potuto godere una serata di risate e sollazzi nel ritrovarsi a 54 punti capolista in solitaria, alla faccia dei campioni d'Italia in carica.
Appurato il danno, ci tengo a precisare una cosa: non sto dicendo che Lautaro & co possano vincerle tutte. Specialmente in una stagione sovraccarica di impegni, ostacolata da peripezie e infortuni vari, logorante sotto ogni punto di vista. Ma da questa sconfitta, gravosa per come è maturata e per il risultato sul tabellino, sono emersi quei limiti che - più volte è stato detto e ripetuto - vengono celati dall'Inter quando i giri dei motori dei titolarissimi vanno al massimo.
Sfatiamo il mito creato da tanti e ripetiamolo tutti insieme: l'Inter non ha due squadre. Quando l'undici titolare fatica, non ci sono alternative in grado di fare la differenza. Tenendo poi conto di un Calhanoglu ora nemmeno brutta copia dell'originale, per una forma fisica ai minimi storici e un rientro in campo probabilmente forzato o prematuro, sul quale Inzaghi in primis si è intestardito. Senza lasciare spazio piuttosto ad un Zielinski più vispo. Per non parlare della nota dolente in attacco: alle spalle di Lautaro e Thuram c'è davvero un vuoto cosmico. Dite di no? Eppure Taremi un solo gol in Serie A, Arnautovic a secco e con una rete divorata a tu per tu con De Gea. éer non parlare dell'uomo del mistero Correa, che tanto aveva accecato al Bentegodi (una rete e 2 assist) da far credere a qualcuno di potersi rivelare davvero l'uomo in più di questa Inter. Niente di più distante e inverosimile.
E qui emergono tutte le mancanze di un mercato deludente. Perché Zalewski non può compensare i vuoti presenti in difesa e in attacco e certo non gli si può affibbiare questo fardello. Ma a giudicare dai rinforzi delle rivali un po' cascano le braccia. Un Joao Felix di turno, tanto per citarne uno, serviva come il pane. In prestito secco, come ha fatto il Milan, era il colpo perfetto. Di classe ne ha da vendere e in carriera gli è sempre e solo servita fiducia e continuità. Invece il club pare aver preferito la compattezza del gruppo alle new entry, assistendo impotente ai potenziamenti anche della Juventus. E pure qui casca a fagiolo un esempio: perché non pensare a Kolo Muani? Anche lui stessa formula, tanto per cambiare, quindi nessun esborso intergalattico. Certo, parlare dopo è sempre facile, ma converrete che rimanere a bocca asciutta in un momento delicato della stagione, quando in estate devi affrontare anche il Mondiale per Club... ecco, non è esattamente la migliore delle realtà.
Poi per Inzaghi, che ha fatto tanto per l'Inter, con 6 trofei in quattro anni e una finale di Champions League con una squadra piena zeppa di parametri zero... un po' di delusione è comprensibile. E da appoggiare. Soprattutto per quello che è riuscito a fare lungo tutta la sua permanenza in nerazzurro, meriterebbe almeno un regalo. Perché negli anni di Antonio Conte è successo, i vari Lukaku, Hakimi e Barella sono stati comprati e a suon di milioni. Senza relegare qualcuno a massimizzare quanto ha, sebbene certi casi siano un po' troppo stagionati, dando per scontato la valorizzazione di giovani e possibili promesse. Il tutto ambendo ad ogni trofeo in palio. Ma "massima resa e minimo sforzo" sta diventando una regola troppo restrittiva.
Rischi su rischi che confermano quanto segue: l'Inter non è il Manchester City. Né come bacino di disponibilità economiche né come strutturazione della rosa, perciò meglio smetterla di pretendere che Inzaghi possa fare miracoli. Specialmente quando gente come Guardiola ogni anno può affrontare al meglio una stagione pure affollata di impegni, ma con tutte le risorse a disposizione. Il mister farà il possibile, centellinerà le energie, lavorerà sullo spirito e la compattezza di un gruppo invidiati da molti. Ma le scelte di riserva, ad oggi, non sono al livello dei titolari. E per riuscire a competere in ogni torneo non si può pensare di usurare la stessa formazione titolare.
Al momento, l’unico modo per l'Inter di tornare in carreggiata è ritrovare l'intensità e la ferocia che la caratterizza. Non è nel suo DNA vincere per sopravvivenza, con il fiato corto, perché la richiesta complessiva per filosofia e disposizione in campo di Inzaghi è elevata. L'Inter deve ritrovare un po' di spensieratezza e leggerezza, scrollandosi di dosso il peso di alcune aspettative forzate. Anche se ti chiami Inter.
Il resto verrà di conseguenza, poi si assisterà ai verdetti. Ma ricordate: siamo ancora a febbraio. Niente isterismi o atti tragici.
A quello ci pensano già altri.
![Gimenez: "Un amico di mio padre sapeva che mi chiamavano così e una volta mentre commentava una partita al mio gol ha detto che aveva segnato il Bebote. E da quel momento mi chiamano tutti così"](https://net-storage.tccstatic.com/storage/milannews.it/img_notizie/thumb2/89/89f88d583a7a8a1cad255441f9ec35f1-17729-oooz0000.jpeg)
![MN - Monteiro: "Se chiedi a Conceicao qual è secondo lui il gol più bello, lui ti risponderà dicendoti quello che nasce da un passaggio diretto del portiere all'attaccante"](https://net-storage.tccstatic.com/storage/milannews.it/img_notizie/thumb2/f0/f0778d158fd976c3bcd5d3371d2fb249-16704-oooz0000.jpeg)
![LA JUVE IN GOL - Un tiro, due gol, tre punti. La JUVE vince a COMO:](https://tmw-static.tcccdn.com/template/default/img/thumb2.png)
![L'AIMC si lamenta per la finestra ridotta del cambio nominativo per Milan-Feyenoord](https://tmw-static.tcccdn.com/template/default/img/thumb2.png)
![Accadde Oggi - Poker al Treviso e Serie A vicina](https://net-storage.tccstatic.com/storage/tuttosalernitana.com/img_notizie/thumb2/99/99bccc467fc989363ff07cd351b7d4bd-23489-oooz0000.jpeg)
![Braglia a TMW Radio: "Noto un altro Ranieri, vuole rimanere ma a determinate condizioni"](https://net-storage.tccstatic.com/storage/tuttocagliari.net/img_notizie/thumb2/09/09d307ba9c6059f8e2d8282d14e166f6-09686-oooz0000.jpeg)
![Ricci e Castro in orbita nerazzurra, ma in pole ci sale Krstovic: le top news del 7 febbraio](https://net-storage.tccstatic.com/storage/linterista.it/img_notizie/thumb2/fc/fcb0cca333f31fc0551b3680f7985e80-57730-oooz0000.jpeg)
![Ranieri svela un retroscena di mercato su Walker prima che andasse al Milan](https://net-storage.tccstatic.com/storage/milannews.it/img_notizie/thumb2/28/280a943d2e11e61a32e1a0348efbc999-26216-oooz0000.jpeg)