Cercasi giovani, ma con esperienza. Tipo Stankovic (e Valentin Carboni)
Avete presente quando cercando un nuovo posto di lavoro vi imbattete in annunci che dicono cose come "cercasi apprendista, ma con esperienza"? Un paradosso, che fa intendere come chi sta assumendo da un lato vorrebbe inserire nuove leve di prospettiva, ma dall'altro sia consapevole che per le esigenze dell'attività in realtà gli servirebbe qualcuno di già pronto.
Ecco, l'Inter di oggi, in mezzo ad una stagione fitta di impegni, sta ponendo le basi per il futuro e si augura che fra i tanti profili giovani che sta visionando ci siano ragazzi che nel minor tempo possibile possano fare il percorso fatto in questi anni da altri a Milano. La sfida più difficile di Marotta, Ausilio e Baccin, una Mission Impossible: mantenere alto il livello pur cercando di ringiovanire la rosa.
Il tutto senza passare da cambi troppo radicali di filosofia che non sembrano all'orizzonte. Marotta, nell'intervista diffusa da Sky nel giorno di Natale, ha detto chiaramente che l'Atalanta "è un modello", ma al contempo che "è un modello difficilmente riproponibile in una big". Si può essere d'accordo o meno, ma tant'è.
Vanno precisate due cose.
La prima: non è che ora l'Inter comprerà solamente ragazzini: nel mercato creativo di cui parla Marotta la bravura dei dirigenti starà anche nel saper cogliere quelle opportunità "alla Calhanoglu" di giocatori più maturi e sicuro rendimento che possano mantenere l'asticella alta.
La seconda: si badi bene che i tanti nomi accostati all'Inter in questi giorni non sono necessariamente da considerare come innesti per la prima squadra, dato che dalla prossima stagione, a meno di intoppi, i nerazzurri avranno una loro squadra Under 23. Anche per questo, per esempio, in queste ore il classe 2008 Andreij Vukoje dovrebbe firmare il suo contratto nerazzurro. L'Inter oggi è competitiva in Italia ed in Europa e vuole continuare ad esserlo, su questo non c'è dubbio. Un giusto mix fra occasioni di mercato e giocatori di prospettiva insomma, da far crescere anche con l'aiuto della seconda squadra e poi da inserire in pianta stabile nella squadra con età più verde che vuole Oaktree.
Qualcuno si chiederà: ma fra i giovani in prestito in giro, qualcuno non poteva servire? Ad oggi quello di Filip Stankovic è il nome più rumoroso, quello che fa venire i maggiori dubbi sulla domanda da un milione: potrebbe essere un rimpianto in futuro, se ce lo si lascia sfuggire ora? Di Gregorio insegna che aspettare troppo a volte può farti sfuggire futuri giocatori di primo livello. La crescita è stata esponenziale anche se in una piazza più piccola, i buoni rapporti con il Venezia fanno sperare che in futuro in qualche modo possa rimanere nell'orbita nerazzurra, ma ad oggi va detto che a livello contrattuale è in mano del Venezia stesso, che lo può riscattare a fine anno. Personalità a pacchi e reattività felina sono le qualità migliori, le uscite ed il gioco con i piedi sono gli aspetti sui quali è cresciuto maggiormente da settembre ad oggi, ma diamogli tempo per svezzarsi fra le mani di Di Francesco, con l'augurio che se ne possa riparlare a giugno.
C'è un nome dato per perso per la formula con la quale era partito verso la Francia: Valentin Carboni. Su di lui si sono sprecati gli elogi a partire da Palladino che lo ha avuto a Monza, fino ad arrivare a Messi e Scaloni. Recuperi con calma dall'infortunio, poi se questo grave stop farà saltare la possibilità che il Marsiglia lo rivoglia al suo rientro, chissà che la nuova Inter che deve nascere non possa ripensare anche al suo, di perscorso. Ma data la situazione è prematuro fare previsioni.
Per il resto anche Esposito e Oristanio qualche dubbio lo fanno venire, ma più che altro vedendo l'apporto che danno oggi le seconde linee di Inzaghi. Difficile immaginare per esempio che si possa rimpiazzare un Thuram (tanto per fare un nome, non perché se ne debba andare) con un Esposito, per quante buone cose stia mostrando quest'ultimo ad Empoli, ma magari come terzo-quarto attaccante il suo apporto lo potrebbe dare. Così come Oristanio stesso, che ha dei colpi che nessuno in questa rosa ha a livello di uno contro uno, ma in questo caso sembra gli possa servire uno step intermedio dove completare la sua crescita.
In conclusione, l'Inter dovrà innanzitutto guardare bene in casa propria quali sono i giocatori da non farsi sfuggire per invece valorizzarli e farli crescere. E poi servirà essere chiari su quelli che sono gli intenti per le prossime finestre di mercato, per capire cosa si intende realmente quando si parla della richiesta di Oaktree di fare una squadre più giovane. Perché ci sono giovani e giovani: Lautaro Martinez già al suo arrivo era affermato in Patria ed era pronto a spaccare il mondo con un minimo di rodaggio, per dire.