Inzaghi con l'undici migliore, occhio agli esterni. Gasperini sorprende tutti

I buoni propositi del 2025 cominciano da Ryiad. L’Inter di Simone Inzaghi fra meno di un’ora scende in campo contro l’Atalanta nel match che può regalare ai nerazzurri la prima finale della stagione. Il tecnico dell’Inter non vuole mancare l’appuntamento con la Supercoppa Italiana ed è consapevole delle difficoltà della partita. L’Atalanta è come una belva ferita e dopo il rotondo 4-0 patito in campionato contro i nerazzurri ha ufficialmente lanciato il guanto di sfida tricolore. Gian Piero Gasperini non ha ancora battuto lnzaghi da quando si è seduto sulla panchina bergamasca, segnale da non sottovalutare per il Biscione. 

L’emergenza difensiva costringe i nerazzurri a riproporre i soliti tre bersaglieri davanti a Yann Sommer: Bisseck, De Vrij e Bastoni, uno degli ex della partita. Questa sera in caso di parità si andrà ai calci di rigore, ed è probabile che il match possa essere connotato da un forte tatticismo.  L’equilibrio in mezzo alla metà campo interista è ovviamente tra i piedi di Hakan Calhanoglu, supportato da Mkhitaryan e Barella. Proprio il sardo in campionato si è reso protagonista con una stupenda rete contro la Dea che fa ancora stropicciare gli occhi ai supporter delle’Inter.

Sulle fasce Inzaghi cerca risposte da Dimarco, apparso appannato nelle ultime uscite. Leggermente meglio Dumfries, confermato a destra. Occhio però ai velocisti dell’Atalanta, può essere una delle chiavi del confronto e forse della vittoria finale. L'allenatore della Dea sorprende tutti con Ederson, Lookman e De Ketelarere in panchina. Samardzic, Brescianini e Scalvini titolari,unica punta Zaniolo. 

La coppia d’attacco non cambia di una virgola: insieme a Thuram (mattatore nel match di Serie A con una doppietta), gioca Lautaro Martínez. Il Toro è tornato al gol e sogna un 2025 diverso dall’ultima parte del 2024. La partita però sarà soprattutto il confronto tra due allenatori che si conoscono molto bene, consapevoli dei rispettivi punti di forza e debolezza. Parola al campo, ultimo e definitivo giudice. Come sempre.