Inzaghi valorizza tutta l'Inter, ma un aiutino dal mercato gli servirebbe
L'Inter c'è. C'è in campionato, dove virtualmente potrebbe essere prima con l'Atalanta, vincendo il recupero di Firenze. C'è in Champions League, dove attualmente sarebbe qualificata come una fra le migliori 8, condizione le le eviterebbe di aggiungere così un doppio, antipaticissimo impegno aggiuntivo a febbraio. E c'è anche in Coppa Italia: vittoria con l'Udinese, quarti contro la Lazio agguantati. Poi non dimentichiamo la corsa alla Supercoppa che entrerà nel vivo a gennaio (con annesso volo intercontinentale) ed a fine anno il Mondiale per Club contro le potenze di tutto il globo.
Simone Inzaghi, forte di un'esperienza di 3 anni e mezzo in nerazzurro, aveva capito fin da subito che puntare su un blocco di titolarissimi non poteva funzionare, dunque dal primo minuto di questa stagione aveva capito che gli serviva davvero tutta la rosa a disposizione, per poter arrrivare al 19 dicembre dicendo di essere pronto a lottare su ogni fronte.
E dunque anche dopo la sfida ai friulani - dove 9 giocatori su 11 erano diversi dalla formazione vista all'Olimpico contro la Lazio - il tecnico nerazzurro ha abbracciato ed elogiato dal primo all'ultimo gli elementi che compongono la propria armata, citando nelle varie interviste anche gli ultimi per considerazione, come Correa. L'attualità però dice che al di là della capacità dell'allenatore di tenere tutti sul pezzo, oggi come oggi la squadra abbia un po' la coperta corta in alcuni ruoli.
Uno su tutti: la difesa. Inzaghi dice: "Nell'ultimo mese siamo stati in difficoltà con Acerbi e Pavard fuori, ho chiesto un ulteriore sacrificio a Bastoni, poi Darmian e Bisseck sono sempre bravissimi a dare ampie garanzie ai compagni". Nessun accenno di lamentela, nessuna richiesta da parte sua. Il Demone sa bene che deve fare di necessità virtù, perché l'Inter si deve necessariamente affidare al "mercato creativo" di cui parla spesso il Presidente Marotta.
E quindi? I tifosi nerazzurri devono sperare che la bravura della dirigenza possa portare a delle mosse in entrata ed in uscita mirate e chirurgiche laddove oggi giocoforza mancano delle alternative e qualora da qui al 31 gennaio si dovesse capire che queste mancanze potrebbero protrarsi anche nei prossimi mesi. Perché nel 2025 Bastoni non potrà giocarle tutte. E Acerbi come starà da qui a giugno, quali garanzie darà? Questa ed altre valutazioni andranno fatte se l'Inter vorrà portare avanti quanto di buono fatto fino ad ora. Perché vanno benissimo i Palacios, ma evidentemente un turnover così pesante un conto è farlo in Coppa Italia, un altro sarà farlo in Primavera quando la battaglia si farà dura da tutti i fronti. Cogliere le opportunità in entrata ed in uscita sarà dunque fondamentale per sistemare quei pochi, pochissimi tasselli che potrebbero garantire ad una rosa già fortissima di non dover rischiare di andare in affanno, qualora altri infortuni dovessero frenare alcuni giocatori importanti come successo nelle ultime settimane.
Il discorso potrebbe valere anche in attacco, dove è da apprezzare che uno come Arnautovic prima segni il gol che sblocca la partita e poi giuri amore per la causa nerazzurra: ha subito in silenzio i tanti rumors di mercato che lo hanno riguardato negli ultimi mesi. Nel reparto offensivo va capito se una eventuale uscita sua o di Correa agevolerebbe un possibile nuovo innesto, che sia in avanti o appunto in altri reparti. Altrimenti è anche comprensibile che in mancanza di vere occasioni l'Inter possa pensare di chiudere la stagione così. Marotta infatti ha parlato di voler valorizzare questo gruppo, che fino a qui ha dato ampie garanzie, ma non ha chiuso del tutto a delle uscite dicendo: "Se qualcuno manifesterà la volontà di andare via, lo ascolteremo e valuteremo. Oggi non c'è nulla all'orizzonte".