Definizione di cinismo, nella serata più paurosa. Altro che Inter sprecona
Definizione di cinismo, ma anche di vittoria da grande squadra, che è superiore a tutto ciò che accade intorno e conosce a fondo la propria forza. Il 6 a 0 rifilato dall'Inter alla Lazio è un qualcosa difficile da spiegare per l'entità del risultato in un match che inizialmente faceva presagire ad un qualcosa di differente.
Una sconfitta a Roma, contro una Lazio che aveva appena annichilito per due volte il Napoli di Conte ed anche l'Ajax a domicilio, non sarebbe stata una cosa impensabile o imperdonabile: la serata dell'Olimpico si presentava come la più paurosa per l'Inter di Inzaghi, che per mille motivi non aveva altro risultato che la vittoria come obiettivo.
Per 16 minuti i nerazzurri non hanno praticamente mai passato la metà campo, fermati per 3 volte su 3 nei tentativi di colpire almeno in contropiede. E per 28 non si sono mai affacciati nella trequarti offensiva, trovando il primo tiro (murato) con Dimarco al 31'. Un inizio preoccupante, con i giocatori che sembravano in netta difficoltà a trovare il bandolo della matassa contro un avversario furente.
L'episodio che sblocca il match non basta a spiegare ciò che è accaduto dopo. Probabilmente le recenti critiche ed incertezze che aleggiavano nel post-Leverkusen hanno fatto premere sull'acceleratore a tavoletta, laddove in questo inizio di campionato talvolta si era vista un'Inter un po' sciupona, alle volte, con partite sbloccate e poi non chiuse.
7 tiri, 6 gol: basta per parlare di cinismo? Di sicuro basta per parlare di grande squadra, che offre una prova paurosa di forza.