Inter, gli spareggi Champions da evitare a tutti i costi. Oaktree cambia le strategie
La paura, poi il sospiro di sollievo. L'ultimo turno di campionato è stato particolare per tutti, e per l'Inter ha comportato il grandissimo spavento legato a quanto accaduto a Inter, gli spareggi Champions da evitare a tutti i costi. Oaktree cambia le strategie. Hanno colpito le immagini di Inzaghi che corre, dei giocatori spaventati e che si prodigano - non sempre in maniera utile, ma in quelle circostanze è più che comprensibile - per dare una mano. Un monito per ricordare a tutti una cosa: sono stra-pagati e sono super professionisti, ma alla fine della fiera sono uomini come tutti, in molti casi soltanto dei ragazzi.
Il peggio pare alle spalle, ecco che Fiorentina-Inter diventa, per entrambe, un intoppo di calendario da gestire. La partita sarà recuperata quasi sicuramente nel mese di febbraio, già affollatissimo di impegni. Qualcuno dirà che l'Inter potrebbe alleggerirsi della Coppa Italia, ma dubitiamo che Simone Inzaghi possa mai trasmettere un concetto del genere. Sarebbe sbagliato, nessun allenatore vincente passerà mai al suo gruppo il messaggio di non provare a conquistare tutto.
La via migliore per alleggerire il calendario, per l'Inter, passa dalla classifica della Champions League. Attualmente i nerazzurri sono secondi e per certi versi il più è fatto, ma c'è da difendere il piazzamento nelle prime otto posizioni, che consentono di evitare gli spareggi. Non è solo una questione di prestigio o di percorso europeo: sono due partite pesanti da qualsiasi punto di vista.
Ad appesantire il calendario ci penserà anche il mondiale per club, che nelle prossime ore vedrà celebrarsi i sorteggi. Tra le società coinvolte, Inter compresa, dopo l'iniziale entusiasmo, serpeggiano i tanti dubbi. La competizione non ha sponsor, non ha copertura televisiva, il caos mercato è più o meno risolto. Ne valeva la pena? Per la Fifa sì e tanto basta
Americana come le location del mondiale è la proprietà nerazzurra di oggi. La prossima estate sarà particolarmente interessante, più di gennaio quando è difficile che una big si muova tanto, per capire la strategia di Oaktree. Che non sarà di lungo corso, ma finché c'è ha le idee chiare: meno spese, più giovani. Non è propriamente la strategia che ha portato Marotta, Ausilio e Baccin a costruire una squadra vincente negli anni - meno spese sì, ma spesso puntando su campioni affermati e scommesse anche per evitare grandi esborsi - e la curiosità riguarda anche la maniera con cui la dirigenza dovrà declinare le indicazioni del fondo.