Gallo: "Conte domenica sera ha detto un'ovvietà, ha lanciato l'allarme a novembre"
Massimiliano Gallo sulle pagine del Corriere dello Sport ha commentato le parole di Antonio Conte nel post gara di San Siro. "Diciamo la verità, domenica sera Antonio Conte ha detto un’ovvietà. Ha parlato del Var come uno strumento di giustizia, il cui compito sarebbe di aiutare gli arbitri a evitare figuracce (lo ha detto con un linguaggio più colorito). Proteggere gli arbitri nel senso di proteggere il calcio. Altrimenti che senso ha? Per un uomo di campo è inconcepibile che un errore debba rimanere lì, impunito, perché la burocrazia impedisce di intervenire. Ma Conte non si è fermato a questo. Ha detto che non si sente più sicuro. E che in questo modo si torna «di nuovo» ai retropensieri. Il «di nuovo» è testuale. È un passaggio che non sottovaluteremmo. Siamo nei dintorni della credibilità. Un grido d’allarme nemmeno tanto velato.
Ha aggiunto pure che i suoi sono i dubbi di tanti allenatori. In verità ha detto tutti. Il succo è che Conte l’altra sera ha lanciato un messaggio ai naviganti: occhio che qui non si capisce più niente. Ha individuato perfettamente il vuoto (normativo e logico) in cui la burocrazia si muove e si autoalimenta. Una lacuna che ci costringe ogni settimana ad assistere a decisioni opposte in merito a situazioni simili. Conte ha lanciato l’allarme a novembre. E lo ha fatto nella serata in cui il palo di Calhanoglu ha consentito di non creare danni né ingiustizie. Ma se le sue parole cadranno nel vuoto, temiamo che il clima in Serie A possa diventare presto insostenibile".