
Sette mesi dopo il vero Gudmundsson. Per cui vale la pena spendere altri 17 milioni
Se tre indizi fanno una prova Albert Gudmundsson è tornato. Dopo qualche lampo tra fine settembre e la prima metà di ottobre la seconda punta islandese sembrava essersi eclissata, schiacciata dal peso di qualche problema fisico e troppo e di un processo che l'ha portato con la testa altrove. Che ha tolto certezze anche sul suo futuro in maglia viola.
Già, perché quando a cavallo di Ferragosto Genoa e Fiorentina hanno definito l'operazione hanno inserito nell'accordo un obbligo di riscatto legato anche (e non solo) all'assoluzione del giocatore dall'accusa di violenza sessuale nel processo in corso a Reykjavik. Un processo che però non dirà a breve la sua ultima parola, ancora in corso dopo che l'islandese in primo grado è stato giudicato non colpevole perché la controparte ha presentato ricorso e portato tutti al secondo grado.
Gudmundsson fino a qualche settimana fa sembrava destinato a tornare al Genoa nonostante gli otto milioni di euro spesi dalla Fiorentina la scorsa estate per il prestito oneroso. Non a caso lo scorso 20 febbraio il direttore sportivo rossoblù Marco Ottolini si esprimeva così: "La Fiorentina ha la possibilità di riscattarlo, non l’obbligo. A fine stagione ci vedremo e ne parleremo, se non lo riscattano dal primo luglio tornerà al Genoa. Può restare? Tante cose sono cambiate, a cominciare dal suo stipendio".
Da quel 20 febbraio però di tempo ne è passato, è trascorsa soprattutto una settimana che può cambiare la stagione della Fiorentina e il destino di Albert Gudmunsson. Nel momento del bisogno l'islandese s'è ripreso la scena e l'ha fatto nel modo migliore: tre gol nelle ultime tre partite, tre ottime prestazioni che lo rimettono al centro del progetto viola e ridanno vigore alla possibilità che Gudmundsson dalla prossima estate diventi a tutti gli effetti un calciatore della Fiorentina. Anche se ci sono ancora 17 milioni di euro da spendere.
Già, perché quando a cavallo di Ferragosto Genoa e Fiorentina hanno definito l'operazione hanno inserito nell'accordo un obbligo di riscatto legato anche (e non solo) all'assoluzione del giocatore dall'accusa di violenza sessuale nel processo in corso a Reykjavik. Un processo che però non dirà a breve la sua ultima parola, ancora in corso dopo che l'islandese in primo grado è stato giudicato non colpevole perché la controparte ha presentato ricorso e portato tutti al secondo grado.
Gudmundsson fino a qualche settimana fa sembrava destinato a tornare al Genoa nonostante gli otto milioni di euro spesi dalla Fiorentina la scorsa estate per il prestito oneroso. Non a caso lo scorso 20 febbraio il direttore sportivo rossoblù Marco Ottolini si esprimeva così: "La Fiorentina ha la possibilità di riscattarlo, non l’obbligo. A fine stagione ci vedremo e ne parleremo, se non lo riscattano dal primo luglio tornerà al Genoa. Può restare? Tante cose sono cambiate, a cominciare dal suo stipendio".
Da quel 20 febbraio però di tempo ne è passato, è trascorsa soprattutto una settimana che può cambiare la stagione della Fiorentina e il destino di Albert Gudmunsson. Nel momento del bisogno l'islandese s'è ripreso la scena e l'ha fatto nel modo migliore: tre gol nelle ultime tre partite, tre ottime prestazioni che lo rimettono al centro del progetto viola e ridanno vigore alla possibilità che Gudmundsson dalla prossima estate diventi a tutti gli effetti un calciatore della Fiorentina. Anche se ci sono ancora 17 milioni di euro da spendere.
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