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Odorizzi: "Genoa, Pinamonti sente la maglia. Ha grande personalità, può puntare alla Nazionale"
Al Genoa c'è un calciatore che più di altri si sta distinguendo per il suo contributo ed è Andrea Pinamonti. Chi lo conosce molto bene è Carlo Odorizzi, ex centrocampista proprio del Grifone e originario di Cles come il classe '99, di cui ha parlato a Il Secolo XIX: "Ero assessore allo Sport nella valle. Mi venne l’idea di fare una selezione con i giovani più forti del territorio, da lì Andrea andò a provare col Chievo e lo presero. Aveva i numeri, delle doti in più: il senso della posizione, come trattava il pallone, lottava e se prendeva palla faceva sempre gol. Attaccante nato. E il suo non è un ruolo facile, ti valutano solo per i gol, si guarda poco la prestazione, lui la fa sempre".
Il ragazzino è diventato uomo.
"Sì, è così, parla tanto con i compagni, chiede palla, è maturato molto, ha 25 anni e gli ultimi campionati gli sono serviti. È cresciuto come giocatore e come uomo, vedo grande personalità. Ed è più tosto fisicamente".
Sembra tenere molto alla maglia, il ritorno lo ha responsabilizzato?
"La prima volta che Pinamonti venne al Genoa andammo a trovarlo a Neustift col papà, Massimo, che conosco benissimo visto che abitiamo a pochi chilometri di distanza. Andrea era già contento allora di essere in rossoblù, forse anche per i miei trascorsi. Questa è una maglia che sente. Ma quando giochi con la Nord e vedi gente sugli spalti che per il Genoa ci vive, credo sia inevitabile sentire questo legame".
Può puntare alla Nazionale?
"Sì, e lo dico da tempo. Quest'anno può fare un ulteriore salto di qualità ed entrare nel giro dei centravanti azzurri".
Il ragazzino è diventato uomo.
"Sì, è così, parla tanto con i compagni, chiede palla, è maturato molto, ha 25 anni e gli ultimi campionati gli sono serviti. È cresciuto come giocatore e come uomo, vedo grande personalità. Ed è più tosto fisicamente".
Sembra tenere molto alla maglia, il ritorno lo ha responsabilizzato?
"La prima volta che Pinamonti venne al Genoa andammo a trovarlo a Neustift col papà, Massimo, che conosco benissimo visto che abitiamo a pochi chilometri di distanza. Andrea era già contento allora di essere in rossoblù, forse anche per i miei trascorsi. Questa è una maglia che sente. Ma quando giochi con la Nord e vedi gente sugli spalti che per il Genoa ci vive, credo sia inevitabile sentire questo legame".
Può puntare alla Nazionale?
"Sì, e lo dico da tempo. Quest'anno può fare un ulteriore salto di qualità ed entrare nel giro dei centravanti azzurri".
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