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Genoa, un tabù da sfatare ma senza pericolosi arrembaggiTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 17:37Copertina
di Redazione Genoa News 1893
per Genoanews1893.it

Genoa, un tabù da sfatare ma senza pericolosi arrembaggi

Decolla il girone ascendente e il Genoa ha ancora una faccendola da sbrigare: o meglio, un tabù da sfatare. Sì perché lo zero nella tabella delle vittorie casalinghe peserebbe come un macigno ovunque, figuriamoci quando sugli spalti si accalcano in trentamila, sinora tornati a casa senza la gioia piena.

Arriva il Parma, già sconfitto a domicilio, ma nel calcio non regge l'automatico sillogismo legato ai match casalinghi. Purtroppo, ci sono squadre, proprio come il Grifone, che solo lontano da casa si scatenano proprio per precise caratteristiche. Badelj e compagni gradiscono persino venir attaccanti e chiusi nella propria metà campo, mentre se il gioco delle parti assegna loro l'obbligo di attaccare vanno spesso in confusione.

Vieira spende parecchio tempo per migliorare la manovra e, anche a detta di Zanoli, ha indicato la strada per operare rasoterra, senza lanci lunghi e alti. Tra il dire e il fare passa però un mare di difficoltà, figlie di un tasso tecnico complessivo alquanto basso e di una scarsissima tendenza a creare pericoli alle retroguardie altrui.

Il Genoa ci riprova, ovvio, ma con le armi di cui dispone il francese, che in avanti vanta un solo titolare fisso, Pinamonti. Non esiste rifinitore, almeno sin quando Messias non sarà pronto a rendersi utile. Eccol, dunque, il ritorno – salvo sorprese – al 4-3-3  puro, ma con chi presidiare le fasce? Proprio Zanoli è un candidato autorevole sulla destra, mentre sul versante opposto Miretti deve temere la concorrenza del diciottenne Ekhator, che a sentire il trainer può coprire dignitosamente ogni posizione in prima linea. E Balo? Vieira, appena ode il nome, si irrigidisce e passa a parlare del collettivo, provando più rabbia che imbarazzo. Al massimo concederà a Supermario la passerella finale sperando che il risultato parziale gliela risparmi.

A centrocampo, al fianco di Badelj (che more solito sprecherà ogni stilla di energia nella prima ora) e all'indispensabile Frendrup, dovrebbe tornare Thorsby, ben più avvezzo alla battaglia rispetto al fantasista juventino. In retrovia resta da sciogliere un ballottaggio: chi a destra? Sabelli è più idoneo a spingere rispetto a De Winter, che per contro potrebbe fronteggiare con maggior reddito Mihaila, temibile esterno offensivo. In mezzo, gli inossidabili Bani e Vasquez, due sicurezze.

Chiaro, l'intendimento è regalare i tre punti non solo al popolo amico ma anche a Dan Sucu. pronto all'esordio casalingo che precederà l'investitura ufficiale a presidente. Chissà se il patron, prima del via, passerà dagli spogliatoi per raccomandare... clemenza ai connazionali Man (al rientro da infortunio) e Mihaila, che da anni ormai stanno facendo le fortune del club locale.

Il Parma non è da disprezzare. Le statistiche gli riconoscono una forza offensiva non trascurabile ma anche una fase difensiva balbettante: in fatto di gol subiti, solo il Verona ha fatto peggio. Il 4-2-3-1 di mister Pecchia in teoria è proteso in avanti, ma in realtà la squadra è innervata da elementi dotati di “gamba”, assai più bravi ad agire in contrattacco che negli spazi brevi. Dunque, il Grifo dovrà si offendere ma senza perdere gli equilibri e concedere spazi invitanti ad autentici specialisti.

Gara da tripla per mille motivi, anche se il Genoa qualche fettia di pronostico in più la merita. E' uno scontro diretto, da affrontare lancia in resta, possibilmente iniziando a far legna prima della consueta revisione durante l'intervallo, per eliminare difetti e insidie. Mai come stavolta gli occhi speranzosi saranno puntati verso Pinamonti, il giustiziere nell'andata al Tardini. Chi se non lui può passare all'incasso? Ma tocca ai compagni liberarlo da una sgradita solitudine e armargli piedi e testa con qualche munizione.

                           PIERLUIGI GAMBINO