Genoa, analizziamo la situazione a pochi giorni dalla gara di Bergamo
Ritiro anticipato, buoni propositi, ricerca della squadra perduta, sembra un puzzle dove tutti i pezzi devono essere messi a posto, dove si cerca di far quadrare il cerchio cercando di recuperare energia, forza fisica e compattezza. A Veronello il Genoa prova a ricucire gli strappi che si sono aperti nell'ultima settimana con tre sconfitte, tre, tra campionato e Coppa Italia.
Battute d'arresto che hanno fatto precipitare la squadra da un tranquillo centroclassifica ad una zona buia, in piena bagarre salvezza con tante ombre che aleggiano sopra la testa del Grifone. Una situazione che se non è calcisticamente drammatica poco ci manca. Certo siamo solo all'inizio del campionato, ci sono ancora 32 gare da giocare ma è chiaro che sarebbe deleterio staccarsi dal groppone.
Poi ci sono un mercato non certo sufficiente, una dirigenza che non ha più dato molte certezze e stasera l'incontro "a porte chiuse" tra il Ceo della società Blazquez e un rappresentante per ogni Genoa Club che dovrà portrare ad un chiarimento per tracciare le linee guida da qui alla fine della stagione, ma anche una serie di infortuni che sicuramente non hanno aiutato mister Gilardino.
Detto che nessuno poteva prevedere quanto accaduto a Malinovskyi, in molti si sarebbero dovuti chiedere quale sarebbe potuta essere la tenuta di Messias, arrivato dal Milan già infortunato e poi facilmente portato ad infortuni muscolari, Bani, Badelj, tutti elementi che sicuramente non sono più propriamente dei giovincelli, calcisticamente parlando, ovviamente.
E che dire di un mercato in cui si è pensato a vendere, fare cassa ma non ci si è tutelati con acquisti mirati? L'esterno di sinistra è l'esempio più eclatante: il solo Martin a tirare la carretta e, al suo posto, un giovane, certamente di belle speranza ma acerbo, come Ahanor. Ma anche in mezzo al campo è mancato l'alter ego di Badelj (Bohinen viene utilizzato solo nelle emergenze), un giocatore che potesse sostituire Gudmundsson (eppure avrebbe dovuto esserci nel momento in cui l'islandese lasciava Genova, sempre a detta della dirigenza), tutte situazioni lasciate irrisolte.
La situazione della rosa del Genoa è critica. Mister Gilardino ha dovuto ricorrere addirittura al reintegro di Melegoni per il centrocampo, un giocatore che la società non era riuscita a piazzare e che si allenava a parte, deve inoltre sperare che Norton-Cuffy, partito per il ritiro, sia utilizzabile e che Messias dia segni di recupero. Contro l'Atalanta, non propriamente la miglior squadra da affrontare in questo momento, scenderà in campo un Genoa super incerottato. Ma proprio da una zona buia come quella attuale chissà che il Grifone non sappia tirare fuori gli artigli.
Stasera sul "ring" della Val Bisagno incontro tra il dirigente Blazquez e i tifosi: la speranza è che venga detta l'assoluta verità (anche quella che potrebbe far male agli stessi sostenitori rossoblu) per evitare di tornare indietro negli anni quando un altro numero uno incontrò i tifosi ma non fu molto sincero andando incontro a contestazioni settimanali. Per una volta si dicano le cose come stanno e di certo I tifosi genoani sapranno come stare accanto alla squadra, sostenerla e cercare di aiutarla anche in questo infausto momento.