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Giannitti: "Triestina, in sei mesi ha buttato via un intero anno sportivo"
tmwradio
A TUTTA C con Luca Bargellini. Ospite: Marco Giannitti
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Marco Giannitti, ex direttore sportivo di club di primo piano come Frosinone, Ascoli e Perugia è intervenuto ai microfoni di TMW Radio nel corso della trasmissione 'A Tutta C' per analizzare l'andamento del torneo di terza serie:
Quanto è importante in Serie C poter puntare su delle strutture di nuova generazione?
“È il problema principale di tutte e tre le categorie professionistiche. Una società di calcio con stadio e centro sportivo di proprietà può guadagnare molto; il problema in Italia è che la burocrazia talvolta scoraggia anche i presidenti più facoltosi ad investire sugli stadi e sui centrati sportivi”.
Che fotografia fa dei tre gironi di Serie C fino a questo momento?
“Nel Girone B la Ternana ha la rosa più promettente, ma anche il Pescara grazie al gioco di Baldini sta facendo un percorso importante; c’è poi la Virtus Entella, che resta aggrappata e, per investimenti e qualità, non trascurerei la Vis Pesaro di Stellone. Nel Girone A Il Vicenza ha trovato un Padova che non sta sbagliando praticamente nulla. Nel Girone C c’è il Benevento sta facendo bene e che sta sbagliando meno di altre big, anche se penso che il Catania di Toscano possa risalire per le qualità che ha”.
Come valuta la situazione della Triestina? Quanto è stato improntate ridare un direttore sportivo a questa squadra?
“Quando si mette in prima linea una società che vuole gestire tutti i reparti di una struttura con un uomo solo è normale che ci siano difficoltà. Il segreto è semplicemente inserire delle persone capaci. La Triestina in questi sei mesi ha buttato un campionato, perché la squadra era buona; il punto è che poi anche i giocatori non hanno una figura che possa dargli una pacca sulla spalla o una parola di conforto. Al di fuori appare veramente difficile capire questa gestione”.
Anche la SPAL sta vivendo una situazione abbastanza paradossale da quando è arrivato Tacopina. Che idea si è fatto degli estensi?
“Qui parliamo di una realtà diversa, perché Tacopina ha portato figure importati in società. Dispiace perché Ferrara è una piazza importante e bellissima, mi ricordo ancora quando con il Frosinone ci scontravamo in Serie B e in Serie A. Devono tornare al più presto nel calcio che conta, perché da avversari all’epoca mi avevano fatto una bellissima impressione”.
A proposito di Frosinone, ora la squadra è in bassa classifica, ma con Greco in panchina sono arrivate due vittorie consecutive. Come li sta vedendo?
“Le problematiche fino ad ora sono state anche frutto degli infortuni. Il presidente Stirpe comunque nel momento più delicato ha ricordato a tutti il momento e ha rimesso a posto le cose; in questo è uno dei presidenti migliori d’Italia. Il cambio in panchina mi ha ricordato quando ci fu il cambio con Stellone e di come le cose iniziarono a cambiare in meglio”.
Quanto è importante in Serie C poter puntare su delle strutture di nuova generazione?
“È il problema principale di tutte e tre le categorie professionistiche. Una società di calcio con stadio e centro sportivo di proprietà può guadagnare molto; il problema in Italia è che la burocrazia talvolta scoraggia anche i presidenti più facoltosi ad investire sugli stadi e sui centrati sportivi”.
Che fotografia fa dei tre gironi di Serie C fino a questo momento?
“Nel Girone B la Ternana ha la rosa più promettente, ma anche il Pescara grazie al gioco di Baldini sta facendo un percorso importante; c’è poi la Virtus Entella, che resta aggrappata e, per investimenti e qualità, non trascurerei la Vis Pesaro di Stellone. Nel Girone A Il Vicenza ha trovato un Padova che non sta sbagliando praticamente nulla. Nel Girone C c’è il Benevento sta facendo bene e che sta sbagliando meno di altre big, anche se penso che il Catania di Toscano possa risalire per le qualità che ha”.
Come valuta la situazione della Triestina? Quanto è stato improntate ridare un direttore sportivo a questa squadra?
“Quando si mette in prima linea una società che vuole gestire tutti i reparti di una struttura con un uomo solo è normale che ci siano difficoltà. Il segreto è semplicemente inserire delle persone capaci. La Triestina in questi sei mesi ha buttato un campionato, perché la squadra era buona; il punto è che poi anche i giocatori non hanno una figura che possa dargli una pacca sulla spalla o una parola di conforto. Al di fuori appare veramente difficile capire questa gestione”.
Anche la SPAL sta vivendo una situazione abbastanza paradossale da quando è arrivato Tacopina. Che idea si è fatto degli estensi?
“Qui parliamo di una realtà diversa, perché Tacopina ha portato figure importati in società. Dispiace perché Ferrara è una piazza importante e bellissima, mi ricordo ancora quando con il Frosinone ci scontravamo in Serie B e in Serie A. Devono tornare al più presto nel calcio che conta, perché da avversari all’epoca mi avevano fatto una bellissima impressione”.
A proposito di Frosinone, ora la squadra è in bassa classifica, ma con Greco in panchina sono arrivate due vittorie consecutive. Come li sta vedendo?
“Le problematiche fino ad ora sono state anche frutto degli infortuni. Il presidente Stirpe comunque nel momento più delicato ha ricordato a tutti il momento e ha rimesso a posto le cose; in questo è uno dei presidenti migliori d’Italia. Il cambio in panchina mi ha ricordato quando ci fu il cambio con Stellone e di come le cose iniziarono a cambiare in meglio”.
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