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Baschirotto: "Auguriamo a Bove di tornare più forte di prima. Abbiamo provato sconforto"
Federico Baschirotto, difensore del Lecce, nel corso della lunga intervista concessa ad Antenna Sud, ha parlato anche di ciò che è successo a Edoardo Bove della Fiorentina in occasione del match contro l'Inter: "Abbiamo provato sconforto perché questo va oltre i colori della maglia. Quando succedono certe cose si pensa subito alla persona che c'è dietro. È capitato a tanti altri e si spera sempre che non succeda più. Dispiace molto. Abbiamo chiesto alla Lega se dovevamo scendere in campo, loro ci hanno dato conferma perché aveva dato segni positivi. Gli auguriamo di tornare più forte di prima, è un giocatore e una persona come tutti noi. Spero si riprenda presto e stia bene".
Si rende conto di ciò che sta vivendo oppure in questo lavoro è complicato?
"Sì, grazie all'affetto dei tifosi e per l'importanza che mi ha dato la società facendomi vestire la fascia da capitano. Ogni mattina ringrazio Dio e me stesso, sono contento per quello che sto facendo, sono fortunato. A volte non ti rendi conto, sei sotto i riflettori, ogni settimana giochi, ma se ti fermi un attimo capisci che devi goderti quello che stai facendo perché è qualcosa di importante. Io non mi accontento mai però, cerco di fare sempre qualcosa in più".
Quanto è maturato umanamente?
"Molto. Da fuori non si capisce, ma da dentro ti dico che non è semplice essere il capitano di una squadra, soprattutto qui che ci sono tanti giocatori di nazionalità diverse e devi capire chi hai davanti, che cosa è meglio per lui. Tanti mi parlano, io cerco di mettermi nei loro panni e di aiutarli. Questo può portare via energie, ma è questo il mio ruolo e mi fa crescere".
Clicca qui per leggere tutta l'intervista a Federico Baschirotto.
Si rende conto di ciò che sta vivendo oppure in questo lavoro è complicato?
"Sì, grazie all'affetto dei tifosi e per l'importanza che mi ha dato la società facendomi vestire la fascia da capitano. Ogni mattina ringrazio Dio e me stesso, sono contento per quello che sto facendo, sono fortunato. A volte non ti rendi conto, sei sotto i riflettori, ogni settimana giochi, ma se ti fermi un attimo capisci che devi goderti quello che stai facendo perché è qualcosa di importante. Io non mi accontento mai però, cerco di fare sempre qualcosa in più".
Quanto è maturato umanamente?
"Molto. Da fuori non si capisce, ma da dentro ti dico che non è semplice essere il capitano di una squadra, soprattutto qui che ci sono tanti giocatori di nazionalità diverse e devi capire chi hai davanti, che cosa è meglio per lui. Tanti mi parlano, io cerco di mettermi nei loro panni e di aiutarli. Questo può portare via energie, ma è questo il mio ruolo e mi fa crescere".
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