CATALDI, L'uomo di Palladino: da "scarto" a leader
Danilo Cataldi a Firenze ha trovato una nuova dimensione. Dopo un’estate di incertezze e la partenza da Roma, il centrocampista classe 1994 si è imposto a Firenze come uno degli uomini chiave del progetto viola. Non è solo il metronomo del centrocampo viola, ma anche una guida morale per la squadra. Con il suo carisma e la sua dedizione, ha guadagnato la fiducia di compagni e tifosi, dimostrando che lo status di “riserva di lusso” è solo un’etichetta per chi non sa guardare oltre.
A centrocampo finora è tra quelli che hanno avuto più spazio insieme a Bove e Adli. Difficile che Palladino se ne privi, segno della sua affidabilità e centralità tattica. La fiducia che gli viene concessa dall’allenatore lo rende un perno insostituibile, capace di abbinare qualità tecniche a una leadership silenziosa ma efficace. Con tre reti segnate ha già battuto il proprio record personale di gol, risalente alla stagione 2018/19 con la maglia della Lazio (all’epoca le reti furono 2), ma in generale ha segnato oltre un terzo dei gol che aveva fatto in carriera prima del suo approdo a Firenze (8)
Questa rinascita di Cataldi è un esempio perfetto di come la perseveranza e la volontà di mettersi in gioco possano ribaltare qualsiasi pronostico. Da “scarto” a leader spirituale, lui che per primo, quando ha visto Bove accasciarsi a terra, si è lanciato sul corpo esanime dell’amico per impedire che la lingua potesse ostruirgli le vie aeree. E anche se la manovra non è stata eseguita come impone la medicina, è il gesto che rimane impresso nella mente dei tifosi che vedono nell'ex Lazio un uomo vero. Nel 2025 si giocherà la sua permanenza in viola, con il diritto di riscatto fissato a 4 milioni di euro.