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BOLOGNA UN DERBY CONTRO IL PASSATO CHIAMATO ITALIANO. TENTAZIONE GUD DALL'INIZIO, BENTORNATO EDO. A GENNAIO OCCHIO ALLE SORPRESETUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Tommaso Loreto
per Firenzeviola.it

BOLOGNA UN DERBY CONTRO IL PASSATO CHIAMATO ITALIANO. TENTAZIONE GUD DALL'INIZIO, BENTORNATO EDO. A GENNAIO OCCHIO ALLE SORPRESE

Non si respirava da tempo un'aria del genere in occasione del derby dell'Appennino, definizione molto vintage che mantiene un certo fascino anche in tempi in cui la modernità la fa da padrone, pure nel calcio. E comunque se non è un derby quello di oggi....almeno contro il passato. La Fiorentina arriva a Bologna con un sacco di buoni motivi per cercare un'altra vittoria. La vetta della classifica inaspettatamente a portata di mano, una striscia di vittorie consecutive (8) che potrebbe allungarsi facendo entrare di diritto questo gruppo nella storia viola, e perché no, pure tutti i confronti del caso tra il recente passato e un presente che fa sognare.

Italiano un anno dopo – Di questi tempi, un annetto fa, la Fiorentina di Italiano navigava in zone simili della classifica, mantenendo un quarto posto figlio anche di un tris di vittorie che ai tempi furono definite “di corto muso”. Un riferimento allegriano a una serie di successi arrivati per vie traverse, o almeno non così parallele alla filosofia del tecnico. Cos'è stato di quel campionato è storia nota, al pari dell'ultimo mercato invernale, quel che è certo è che un allenatore raramente ha così diviso la tifoseria.

La continuità nella crescita e le delusioni in finale – Così il tema della sfida di oggi non può che essere il ritorno al cospetto di un allenatore che pare aver pagato, almeno da queste parti, un'intransigenza (tattica e non solo) talvolta eccessiva, tanto più in occasione di appuntamenti importanti come le tre finali nelle ultime due stagioni sulla panchina viola. Un aspetto che può aver raffreddato del tutto molti rapporti ma che non deve mettere in discussione il cammino percorso per arrivare a quel tris di atti finali, una crescita costante certificata dai numeri e relativamente intaccata da scelte di mercato che hanno finito più per indebolire il gruppo che rinforzarlo.

Palladino e la tentazione Gudmundsson – Intanto ieri al Viola Park il ritorno di Bove ha sancito anche un ritorno alla normalità che al gruppo viola non potrà fare bene, così come fa bene a tutti rivedere Edoardo sorridente in tenuta da allenamento con i suoi compagni di squadra. Per il match di Palladino deve sciogliere il dubbio Gudmundsson che molti vorrebbero titolare dopo i buoni segnali lanciati in Conference, per il resto sarà la formazione di sempre con Sottil che si avvia a un'altra conferma più che meritata e con il duo Adli-Cataldi (recuperato dopo il forfait in coppa) chiamato al taglia e cuci in mezzo al campo. Dietro intoccabile il quartetto Dodò, Ranieri, Comuzzo, Gosens con De Gea tra i pali.

Gennaio dietro l'angolo – Quanto al mercato qualcosa pare già muoversi, tanto più dopo lo scossone Biraghi poi rientrato. Il terzino se ne andrà in una finestra invernale in cui potrebbero non mancare le sorprese, a cominciare da una corsia esterna dove i viola sono alla ricerca di nuove qualità. Una priorità che resta davanti al cosiddetto vice Kean, ruolo per il quale l'impegno di Kouamè resta apprezzatissimo. Ma occhio anche alle altre uscite, perché da Quarta a Kayode l'arrivo entro fine anno di Valentini aumenterà le presenze in difesa e a gennaio potrebbe non essere il solo Biraghi a fare le valige.