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LO MONACO A RFV, Kean non è un Ibra: vi spiego
Oggi alle 15:05Primo Piano
di Redazione FV
per Firenzeviola.it

LO MONACO A RFV, Kean non è un Ibra: vi spiego

rfv
Pietro Lo Monaco a Radio FirenzeViola
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Nel pomeriggio di Radio FirenzeViola, durante Palla al Centro il direttore sportivo Pietro Lo Monaco ha commentato così la Fiorentina. Queste le sue parole sulla stagione viola: "L'operato viola fino a questo punto ha detto che sono state fatte delle scelte giuste e ponderate che hanno dato forza all'organico. Nel mercato di gennaio, definito mercato di riparazione, penso che alla Fiorentina serva solo qualche ricambio. Non serve fare chissà quante cose, è una rosa giovane, ha messo in campo la carta del prodotto del vivaio, leggasi Comuzzo. C'è un espressione di lavoro a 360 gradi. L'allenatore è giovane, è di ottime potenzialità. Le sta tirando fuori, ne sta beneficiando sia Palladino che la Fiorentina. Ha ancora grandi margini di miglioramento". 

Oscar Gloukh piace alla Fiorentina, che ne pensa? "Al di là del suo valore, il fatto di puntare su giocatori del genere legittima quello che ha detto Commisso qualche settimana fa. Ma non solo le parole, anche i fatti. La Fiorentina è una delle pochissime società che sta operando a 360 gradi nella maniera giusta in più settori. Valorizza il prodotto giovanile, valorizza la ricerca, non a caso la Fiorentina è uno dei settori giovanili più importanti d'Italia. Martinelli è un esempio, anche Rubino. La Fiorentina oggi è pronto per attestarsi nelle zone alte della classifica, e anche in Europa secondo me si farà rispettare se il prossimo anno dovesse fare qualcosa in più della Conference. Anche l'importanza di avere un centro sportivo di proprietà si vede".

Sulla Conference: "La Fiorentina ha i mezzi per giocare su due fronti. Non deve fare calcoli, la Fiorentina può essere sbarazzina contro tutti. Anche chi gioca meno, in Conference ha l'opportunità di esprimersi".

Domenica c'è l'Inter... "L'Inter è signor squadra, ha una sua fisionomia. L'unico errore che può fare la Fiorentina è cambiare mentalità visto che affronta una delle più forti. I viola devono rimanere loro stessi. La squadra forte è quella che impara a gestire e cavalcare l'onda. Quando arrivi ad essere una squadra di questo tipo, vuol dire che sei una squadra forte".

Su Kean e Beltran: "Beltran con un Kean accanto è un ottimo giocatore. Io l'ho sempre detto, non è una punta. Kean non è un leader di testa, o in campo. Diventa leader solo se lo lasci giocare. Kean non può giocare insieme ad un altro, perché sennò vengono fuori i suoi limiti a livello tattico. Lui va lasciato davanti da solo, e con le sue caratteristiche trascina. Non ha le caratteristiche di un Ibra o di un Lewandowski. Lui è esploso perché ha trovato un tecnico che lo conosce bene, e che gli lascia fare quello che vuole. Beltran poi gli gioca dietro ma non accanto. Insieme a Retegui è la sorpresa".

Su Colpani: "E' un giocatore speciale, non è al massimo della sua espressione. Non dovete guardare solo quando ha la palla, bisogna vedere anche quando ha gli spazi. E' un giocatore tatticamente intelligente. Ha fatto un po' tutti i ruoli. E' un giocartore che sa stare in campo. Palladino non ci rinuncia mai, è intelligente. Questo vorrà dire pure qualcosa".

Per l'intervista integrale ascolta il podcast!