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IL VOTO AL MERCATO È 5,5/6-. LA SQUADRA È SEMPRE PIÙ O MENO DA OTTAVO POSTOTUTTO mercato WEB
giovedì 5 settembre 2024, 10:20L'editoriale
di Stefano Prizio
per Firenzeviola.it

IL VOTO AL MERCATO È 5,5/6-. LA SQUADRA È SEMPRE PIÙ O MENO DA OTTAVO POSTO

Una premessa partendo da lontano: dice il filosofo Galimberti che in fondo siamo tutti cristiani, perché il cristianesimo è una cultura, per cui anche atei e agnostici partecipano a questa cultura. Siamo tutti cristiani, dice Galimberti, perché tutti crediamo in quella figura cristiana  spaventosa che stabilisce che il passato è male, è il peccato originale, il presente è redenzione e il futuro è salvezza, viene quindi introdotta la categoria della speranza. I greci al contrario pensavano che l'età dell'oro fosse alle spalle, nel passato, e presente e futuro fossero  una decadenza, un allontanamento progressivo da quell'età ideale. Anche Marx è una figura cristiana: il passato è ingiustizia sociale, il presente fa esplodere le contraddizioni del capitalismo e il futuro è sempre il sol dell'avvenire.

La cultura del calcio, o almeno quella del tifoso medio, non si distacca da questa logica. Ecco perché chiunque non preveda un futuro felice, risulta antipatico ai più. Quei pochi, tipo chi scrive e qualche altro, i quali non sanno stare al mondo e rimanendo vigili, pretendono di svegliare gli altri, sono fastidiosi e degni solo che gli si dica di non rompere le scatole, meglio dormire, almeno finché la sveglia della realtà non si metta a suonare fastidiosamente da sola, ma anche in quel caso basta una robusta manata sul pulsantino ed il rumore cessa.

Tutto questo giro per dire che il mercato della Fiorentina, nato sull'onda della propaganda con parole come ambizione e con l'ordine di scuderia di tagliare il monte ingaggi, disinteressandosi o quasi del tasso tecnico della squadra (salvo poi rimanere con una lunga schiera di esuberi costosi e inutili sul groppone, la Fiorentina gli esuberi li compra e non riesce a venderli o almeno non tutti). Oltre a ridursi all'ultimo minuto per completare i ranghi, mettendo una difficoltà in più al nuovo allenatore, il quale forse non ne aveva abbastanza secondo il club viola. E non a caso è già iniziato il tiro al piccione Raffaele.

Il mercato si diceva, non lo giudichiamo sufficiente. La squadra è sempre lì, non è granché più forte, sempre mediocremente impantanata tra 8° posto, 7° ad andar di culo (e se una delle competitrici infila una stagione sbagliata), 9° se le cose andranno maluccio. Insomma non esattamente ciò che era lecito attendersi da una Fiorentina che si diceva ambiziosa vieppiù.  Ecco perché a nostro avviso il voto al mercato è tra il 5 e il 6. Diciamo 5,5 se si vuol essere più severi, 6meno a voler essere più di manica larga, dando il classico calcio nel sedere allo studente ciuco. 

Che poi, come non bastasse, c'è la storia del modulo: la Fiorentina ha scientemente scelto ed ingaggiato un allenatore che gioca con la difesa a tre, ciò pur sapendo di avere in rosa giocatori abituati a giocare in modo diverso e apprestandosi a prendere giocatori che sono abituati a giocare diversamente.

Adesso, dopo un avvio claudicante, si mette subito in discussione il nuovo tecnico. Tra i commentatori c'è persino chi arriva ad affermare che la squadra uscita dal mercato è da Champions, che tradotto vuol dire: in ogni caso, qualunque cosa negativa succeda,  date la colpa a Palladino, così come la davate ad Italiano, si sa che l'allenatore è l'anello debole e certi giornalisti si inventano anche questa pur di risultare conformi alla volontà di dirigenza e proprietà. Nanni Moretti direbbe: 'ver li meritate! Ve li meritate!

Ma dopo il voto numerico, entriamo nel merito: in attacco la Fiorentina è migliorata, con Kean dopo una lunga sequela di errori, sembra aver indovinato il centravanti buono. Tuttavia Kean non ha sostituti, perciò non solo dovrà fare tanti gol per soddisfare le attese, ma senza prendersi neppure un classico raffreddore, in caso contrario giocherebbero o Beltran o Kouamé, entrambi molto discutibili nel ruolo. Comunque con Gudmundsson e Colpani sono arrivati giocatori di talento e qualità.

A centrocampo invece si è puntato sulla quantità, sperando che la buonasorte assista facendo spuntare qualche pedina molto buona dal mucchio, tuttavia Adli sembra interessante e così Richardson, tra Cataldi e Bove, l'impressione è che il primo si faccia preferire.

Infine la difesa: in porta c'è abbondanza e qualità, De Gea e Terracciano danno ampie garanzie. Il resto del reparto lascia a desiderare, il pezzo migliore, Milenkovic, è stato sacrificato sull'altare del taglio degli ingaggi e Pongracic, chiamato a sostituirlo, oltre ad essere in difficoltà giocando a tre poiché ha sempre giocato a quattro, è inferiore sul piano della qualità, ciò al netto delle lacune che già evidenziava l'intero reparto l'anno scorso. 

Per non farsi mancar nulla, c'è il piatto del giorno, il caso di giornata che vede coinvolto il giocatore migliore arrivato sul mercato, Gudmundsson, l'islandese è infortunato ad un polpaccio dal 23 Luglio, un tempo piuttosto lungo non meglio spiegato dal club viola in nome della sua leggendaria cristallina trasparenza. Inoltre pare che nei prossimi giorni l'attaccante dovrà volare in Islanda per il processo che lo vede coinvolto e che potrebbe risultare fatale per l'esperienza viola del calciatore, portando persino ad una rescissione in caso di esito negativo del giudizio.Insomma un danno fatale potenziale ulteriore al calibro tecnico dei viola. Chiosando sempre con Moretti, verrebbe da dire: continuiamo così, facciamoci del male. Forse invece di strombazzare parole e concetti di ambizione, meglio sarebbe stato nominare e confacersi al contrario: umiltà e modestia.