
Caso Astori, ieri le difese del filone dello "strain": cosa sta accadendo
La Nazione oggi in edicola ricostruisce la memoria difensiva proposta in aula da Sigfrido Feynes, avvocato dell'ex direttore di medicina sportiva a Careggi Giorgio Galanti, accusato di aver “creato“ dopo la morte del capitano della Fiorentina Davide Astori, il certificato “strain“, un esame che serve per accertare la contrattilità e la distensività del muscolo cardiaco. Questo processo è una costola parallela all'accusa di omicidio colposo - per la quale Galanti è stato condannato a 12 mesi, spiega il quotidiano - e la discussione che ieri pomeriggio si è conclusa in aula con le arringhe difensive avrà la sua sentenza il 13 giugno prossimo.
Questo secondo procedimento nacque proprio in seguito alle mosse difensive di Galanti nel primo, perché è stato aperto l'archivio con tutti gli esami a cui era stato sottoposto il capitano viola. Lo "strain" , un esame non previsto dal protocollo medico sportivo ma effettuato per motivi scientifici era rimasto ’aperto’ nel computer. Venne chiuso su richiesta di Galanti "in data anteriore o prossima al 10 aprile 2019", come contesta la procura, e quindi stampato. Il lavoro fatto in due tempi produsse un risultato marchiano, perché il certificato dello strain di Astori, su test effettuati il 10 luglio 2017 secondo quanto riportato nel documento stampato, portava però data e carta intestata di aprile 2019. Un anno più tardi del decesso del capitano della Fiorentina.
Il nuovo direttore Modesti al filone principale per il decesso Astori è estraneo ma in questo si deve difendere per il trambusto interno creato in medicina sportiva. Il direttore Modesti avrebbe inteso distruggere questo documento ma esso arrivò ugualmente in procura, dando vita a questo secondo procedimento. Dove le pene in ballo sono assai più alte che nel principale.







