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Come Lobotka o Pizarro, la Fiorentina va al tempo di Fagioli. Su cui il club ha già decisoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
lunedì 24 marzo 2025, 12:00Copertina
di Ludovico Mauro
per Firenzeviola.it

Come Lobotka o Pizarro, la Fiorentina va al tempo di Fagioli. Su cui il club ha già deciso

Si rischia di essere quasi monotoni a ribadirlo un’altra volta ancora. Ma da quando ci si è buttato a capofitto, nel calcio di Palladino Nicolò Fagioli non ha mai smesso di brillare. Se c’è stato un giocatore della Fiorentina che più degli altri, nelle recenti vittorie dopo il black out di febbraio, ha messo tutti d’accordo sui giudizi, quello è senza dubbio il classe 2001. Un direttore d’orchestra che da quando ha ricevuto dall’allenatore il compito di dirigere la Fiorentina è stato una delizia per gli occhi di chiunque. Dai tifosi agli addetti ai lavori, tanto che da parte del club non si nutre alcun dubbio circa la possibilità di fermarlo a Firenze a fine stagione, a prescindere dal fatto che l'obbligo di riscatto possa scattare o meno.

Un rodaggio più lungo del previsto
Eppure ci è voluta qualche settimana prima di vederlo all’opera per davvero. Nel burrascoso mese di febbraio sopracitato, quando la Fiorentina non ingranava in gioco e risultati, Fagioli non era ancora entrato appieno nelle rotazioni di Palladino, nonostante le doti tecniche del giocatore fossero chiare ai più. Tanto che in città la domanda sul suo utilizzo discontinuo iniziava a riecheggiare sempre più spesso. “Come mai uno come Fagioli gioca così poco?”, si è sentito dire spesso a Firenze fino a poche settimane fa. Nel mese passato solo una gara da titolare, nella sconfitta contro il Como. Magari Palladino l’ha voluto osservare più a lungo del previsto, magari gli è servito come periodo di rodaggio dopo mezza stagione passata con pochi minuti sulle gambe, fatto sta che è servito marzo per notare l’impiego in forte crescita del ragazzo, che da quando ha iniziato a girare ha portato con se tutta la squadra.

Al tempo di Nicolò
Ci sono molti casi di squadre appariscenti - e probabilmente anche vincenti - del passato che giravano a passo del loro regista, quello che dettava i tempi al resto dell’ingranaggio. “Il Napoli va al tempo di Lobotka”, si diceva della squadra scudettata di Spalletti tanto per restare nel passato recente, senza scomodare esempi più lampanti e che sarebbero forse anche fuori portata di paragone. Però un altro, non troppo distante e di una non banale investitura, è arrivato pochi giorni fa dal Pepito Day: “Aveva solo bisogno di giocare. Con la Juve ha fatto una grandissima partita”. Firmato David Pizarro, il regista per eccellenza che ha battezzato così l’attuale metronomo della Fiorentina. Pur rivedendosi di più proprio in Lobotka per caratteristiche, anche il Pek ha parlato in favore di Fagioli. Come il Napoli Campione d’Italia andava a tempo di Lobotka o la Fiorentina di Montella andava al tempo di Pizarro, la Fiorentina di Palladino va al tempo di Fagioli.

Obbligo o no, la permanenza non è in discussione
Su cui la società ha tutte le intenzioni di investire ancora. La formula con cui l’ex bianconero ha abbracciato Firenze è quella del prestito onoreso a 2,5 milioni, con obbligo di riscatto a 13,5 milioni di euro, più 3 di bonus e il 10% sulla futura rivendita in favore della Juventus. L'obbligo di riscatto è legato alla qualificazione della Fiorentina a una coppa europea della prossima stagione, anche la Conference League. Obiettivo più che alla portata della società viola, che se non dovesse centrare il traguardo andrebbe comunque a rinegoziare con la Vecchia Signora per tenersi stretto il suo direttore d’orchestra.