
Islanda retrocessa, il CT Gunnlaugsson: "Colpa mia ma i giocatori si rimbocchino le maniche"
Arnar Gunnlaugsson, allenatore dell'Islanda, parla dopo la sconfitta contro il Kosovo anche nel ritorno, un 5-2 totale che ha sancito la retrocessione della squadra del nord-europa nel girone C di Nations League. Gunnlaugsson si assume la responsabilità della sconfitta contro il Kosovo - arrivata nonostante un assist di Gudmundsson - e come riporta Visir.is, ha detto: "Se si deve trovare qualcuno a cui dare la colpa, allora è colpa mia. Ma a volte i giocatori devono rimboccarsi le maniche e lasciarsi coinvolgere in contrasti. La squadra migliore ha vinto questo duello e non abbiamo scuse. Non abbiamo mostrato una prestazione abbastanza buona nel primo tempo, un po' più di cuore e vita nel secondo tempo. Qualunque cosa sia successa, è successa. Potrei parlare di tattica, ma a volte bisogna rimboccarsi le maniche".
Sulle scelte fatte, Gunnlaugsson ha affermato: "Volevo provare a vedere questi ragazzi giocare in posizioni diverse. È anche un po' una questione di mentalità quando ti metti in una posizione diversa da quella a cui sei abituato. Nella mia mente questa non è scienza spaziale, è naturale che io stia riflettendo su questo sistema da cinque o sei anni ormai e abbia cercato di spiegare ai ragazzi come dovrebbe essere. Era un po' come avrei voluto vedere giocare la squadra in futuro. Se qualcuno deve essere dichiarato colpevole, me ne occuperò personalmente: sono il capitano. Potremmo parlare di tattica e tecnologia tutto il giorno, ma a volte nel calcio bisogna semplicemente rimboccarsi le maniche".







