Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / fiorentina / Copertina
Fallou Sene esclusivo: "Finalmente il gol, ora non voglio più fermarmi. A Lecco sono "Moise": Kean il mio modello"
ieri alle 19:00Copertina
di Andrea Giannattasio
per Firenzeviola.it

Fallou Sene esclusivo: "Finalmente il gol, ora non voglio più fermarmi. A Lecco sono "Moise": Kean il mio modello"

Lo ha atteso tanto il suo primo gol tra i professionisti. Anche se per trovarlo, a gennaio, è stato costretto a cambiare squadra andando a cercare fortuna in Serie C, in una piazza quantomai calda come quella di Lecco. Ecco perché quella che ha provato Fallou Sene a pochi minuti dalla fine del match contro il Vicenza è stata una vera liberazione. Lui che di reti, nel settore giovanile della Fiorentina, ne ha segnate davvero tante (11 lo scorso anno con la Primavera, addirittura 20 e 17 con le Under viola negli anni precedenti) e che aspettava solo la scintilla giusta per tornare a graffiare. Anche per questo Radio FirenzeViola ha deciso di farsi raccontare in esclusiva dall'attaccante senegalese tutte le emozioni vissute nella serata di lunedì al Rigamonti-Ceppi: "Mi sento bene, soprattutto mi sento cresciuto. Parlo sia a livello fisico che umano. Rispetto all'anno scorso sto giocando coi grandi e dunque sto imparando tante cose nuove. Mi serviva davvero un'esperienza come questa".

Quanto ha atteso quel gol arrivato lunedì?
"Tanto, non lo nascondo. Ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivato: ho lavorato sempre duro e sono sempre sceso in campo con l'intenzione di segnare. La cosa che mi ha fatto più piacere, al di là della rete stessa, è però un'altra…"

Quale?
"Il fatto di aver visto sorridere la mia famiglia, che ha sempre creduto in me. Il sostegno più grande che ho avuto in questi mesi è sempre arrivato da chi mi sta alle spalle ed è sempre dalla famiglia - oltre che dalla mia ragazza - che ho ricevuto il messaggio che più mi ha emozionato dopo il gol al Vicenza".

Ci ha detto che è cresciuto tanto: dov'è che ha notato la differenza maggiore?
"A livello fisico la Serie C è molto diversa, a cominciare dagli allenamenti. Qui si va forte, il lavoro è tosto. Si scherza poco. Ho dovuto adattarmi in fretta ma stare coi grandi mi ha fatto bene".

Cosa ha pensato subito dopo il gol?
"Intanto ho potuto esultare come volevo: era tanto tempo che mi ero preparato un modo speciale di festeggiare la mia prima rete tra i professionisti… Poi è venuto anche il presidente ad abbracciarmi sotto la curva e la cosa mi ha fatto molto piacere. Io vivo per i gol, lo sapete. E non fare centro per tanto tempo un po' mi pesava".

Cosa è cambiato tra i primi mesi in B Frosinone e la nuova vita a Lecco?
"Qui mi trovo benissimo, grazie alla società e al mister, che mi ha dato fin da subito molta fiducia. Poi la piazza è caldissima, ha davvero un tifo da paura in casa e in trasferta, quindi è impossibile scendere in campo scarichi: dopo la rete è stato bello andare a gasare la curva".

Mister Valente cosa le chiede di specifico?
"Mi sta dando una grande opportunità, ovvero quella di giocare oltre che da prima punta - che è il mio ruolo naturale - da seconda punta. Poi lui è un vero martello, ti lascia senza respiro in ogni seduta: devo sempre andare al massimo con lui, guai a staccare la spina. E' davvero una brava persona, perché si ammazzerebbe per te pur di farti migliorare: persone così mi piacciono".

Si sente ancora con i suoi ex compagni della Primavera?
"Sì, su tutti Fortini, che sta facendo una grande stagione in B, ma anche con Distefano con cui ho giocato a Frosinone e con Biagetti. Ho ancora un ottimo rapporto con tutti loro".

Che idea si è fatto da lontano di questa Fiorentina che alterna alti e bassi?
"Mi piace sia come squadra che per il gioco che esprime. Osservo con grande attenzione quello che fa Kean, che è davvero l'arma in più della squadra: sono molto felice per lui perché l'anno scorso ha trovato poco spazio. Ora è rinato, come giocatore e come persona, grazie anche ai tifosi".

Dica la verità: un po' si rivede in Kean?
"Sì dai. Già i miei compagni in allenamento mi chiamano "Moise". E non solo per come porto i capelli, ma per alcune caratteristiche che penso di avere in comune con il bomber viola".

Cosa, di preciso?
"Fisicamente ci siamo, dai (ride, ndr). Mi piace come protegge palla e come sia impossibile spostarlo: è un modello per me. E poi quanto è bello quando fa il gesto del gorilla: su Instagram mi sono salvato tutte le sue foto mentre fa vedere i muscoli, perché mi fa da un lato ridere ma dall'altro mi trasmette carica".

Si aspettava un Comuzzo così pronto per la Serie A?
"Già in Primavera lo chiamavamo "soldato" perché ha sempre avuto la testa e la mentalità giusta per affrontare le gare che contano. Ecco perché non mi ha stupito il modo in cui si è fatto strada tra i grandi. Sapevo che un giorno sarebbe diventato un giocatore molto forte".