
Filippo Galli sul possesso palla: "Giusto assumersi la responsabilità di costruire il gioco"
L'ex calciatore del Milan e allenatore Filippo Galli è intervenuto a Radio FirenzeViola durante la trasmissione "Scanner" a cura di Giulio Dini, per parlare del tema "La scelta dell'allenatore è diventata una questione filosofica". Ecco le sue parole partendo dalle critiche di Capello a Guardiola sull'eccessivo possesso: "Se parliamo di settore giovanile e di un percorso formativo con minor collaborazione tra i giocatori, poi fare uno switch ad un calcio più diretto è difficile. Magari si guarda al risultato ma non credo di fare un favore ai ragazzini, cresceranno di più con un percorso diretto".
Il possesso palla è noioso? "Diventa noioso se si fa lentamente e lo spettatore non ne è attratto ma le squadre di Guardiola o De Zerbi o Fabregas lo fanno più velocemente perché la struttura difensiva venga mossa e lascia spazi dove si può avanzare. Ma se non sono veloce a farlo si appiattisce il tutto e bisogna tornare indietro che non è sempre un difetto perché magari attraggo indietro anche l'avversario. Dipende insomma sempre anche dall'avversario perché finisce lo spettacolo se uno gioca speculare e la palla resta sempre nel mezzo. Io invece vengo da un calcio diverso, con Sacchi, di occupazione dello spazio per poi andare ad occupare certe zone per avanzare. Se pensiamo alla costruzione dal basso che passaggi hanno? 15-20 metri, ma se io non abituato i ragazzini in questa difficoltà, arriveranno al momento in cui dovranno passare la palla e avranno paura a farlo perché non abituati. Nel 2012 il Milan cambiò il modello di businnes perché si puntò sui giovani e si propose questa partenza dal basso".
Questo gioco ha un limite nel fisico? "Guardiola in prima squadra al Barcellona ha trovato giocatori che avevano già tante partite ma con lui hanno raggiunto la grandezza e la notorietà assunta poi. Ma dipende dall'allenatore, dal coraggio nel farli giocare in quel modo lì, attraverso la costruzione. E' un falso problema il fisico insomma ma si passa anche dalle sconfitte, per me la via è questa".
Possiamo sostenere che nel calcio di ieri i campioni determinavano di più? "Probabilmente sì perché molti si erano formati nella strada ed erano in grado di determinare,ma nelle scuole calcio non si ripropone la strada ma si usano i cinesini perché propedeutici al dribbling, cosa non vera vissuta sulla mia pelle perché diventi bravo a fare lo slalom ma poi hai paura a farlo perché non sei dentro alle complessità".







