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Il rischio figuraccia crea tensioni pericolose all'interno. Incredibile che dopo il mercato Palladino insista con questo modulo e i giocatori fuori ruolo: nessuno in società è in grado di confrontarsi con lui? Pongracic escluso dopo le critiche
Visto da fuori il problema sembra serio: squadra irriconoscibile, senza fiducia e rassegnata per la crescita zero. Visto da dentro non si sa, perché a quanto pare non ci sono vie di mezzo fra i comunicati di complimenti di Commisso dopo le vittorie e le esplosioni atomiche di Pradè dopo le sconfitte.
Ma dopo l'impresa alla rovescia di Verona, silenzio. Il che forse è peggio.
Come la pensi davvero la società è intuibile, anche se si è capito che il Presidente ('Il mio più grande errore fu quello di licenziare Iachini') ci riflette un migliaio di volte prima di allontanare un allenatore. Sui rapporti fra Pradè e Palladino circolano decine di voci, alcuni verosimili aneddoti e qualche smentita, comprese quelle del Dg Ferrari e di Palladino stesso, il quale aveva anticipato una presa di posizione chiarificatrice del direttore sportivo. Che ovviamente dopo la disastrosa sconfitta di Verona non c'è stata.
Fra rombi di tuono e sparizioni si viaggia insomma in questo clima di turbinosa quiete e la proprietà almeno una consolazione ce l'ha: può succedere qualsiasi cosa, ma il sostegno della passionale Curva Fiesole sarà sempre generoso, unito, fraterno, amorevole e continuo dal primo all'ultimo minuto e senza un fiato di protesta. Qualche fischio per la squadra al massimo, proveniente però dagli altri settori, anche se a Verona la rabbia dei 4000 tifosi sbalorditi alla fine ha intaccato i decibel del coro. Fra parentesi, 11 punti nelle ultime 12 partite di campionato. Potessero confrontarsi con Commisso e i suoi dirigenti, le precedenti proprietà dal 1926 al 2019 sarebbero felici di sapere che cosa abbia reso possibile questa commovente e duratura fratellanza nella storia viola. Lo diciamo con ammirazione, beninteso, quando c'è simpatia reciproca e umana comprensione siamo tutti più felici.
Nel frattempo Palladino ha nuovamente chiesto scusa ai tifosi e ha spiegato come i calciatori debbano capire che solo attraverso il gioco possono trovare i risultati. Qui bisogna riflettere sulle parole: cos'è, un annuncio o uno scherzo? Fino a prova contraria, dovrebbe essere l'allenatore quello che trasmette istruzioni a chi va in campo, lavorando durante la settimana per studiare qualcosa di diverso. Sembra curioso che la squadra ignori il collegamento diretto fra gioco e risultati: sarebbero dunque i calciatori che non vogliono rinunciare al ricettone brevettato, tutti compatti e bassi per poi ripartire, gol di Kean e parate di De Gea? Mah. E comunque in campo _ nel periodo delle vittorie di corto muso _ c'era tantissima tenacia da parte di tutti mentre la sfiducia, ora, sembra aver preso il sopravvento. Senza condivisione degli sforzi non si va da nessuna parte. E' proprio la tenacia che ora non c'è più, al punto che i giocatori viola non hanno avuto la forza di reagire alle entrate dure del Verona. Questo si che ci è sembrato sconsolante, insieme al bassissimo numero di falli commessi all'interno di un match che l'avversario ha buttato sul piano fisico.
L'aspetto più feroce dei viola sembra ora risiedere nelle smorfie di Ranieri, il quale da capitano ha sempre qualcosa da ringhiare contro chiunque in campo indossi la maglia avversaria, ma lo show non basta evidentemente per dare coraggio ai compagni.
Nel frattempo continuano a succedere cose misteriose: un centrocampista di qualità come Fagioli parte in panchina contro il Verona, il reparto resta a due senza interpreti che verticalizzano (Cataldi, Mandragora) e ormai abbiamo rinunciato alla possibilità che possa essere schierato a tre, anche per sbaglio, magari in seguito alla pubblicazione di qualche editto reale. In compenso, anche se sono stati venduti tutti gli esterni alti in quelle posizioni ne vengono adattati altri fuori ruolo. Poi entra Caprini definito la riserva naturale di Kean e va a fare il laterale, ritrovandosi sfortunato terzino nell'azione del gol del Verona. Su Richardson trequartista vorremmo soprassedere, se non altro perché dopo un po' di tempo abbiamo smesso di contare il numero dei palloni che ha perso, e cerchiamo di dimenticare anche l'immagine tenera di Beltran centravanti marcato da due difensori.
Dopo il mercato di gennaio è necessario un cambio tattico, anzi si impone. E siccome questo modo di stare in campo rende ormai la Fiorentina fragile e insicura, ci chiediamo come mai nessuno all'interno della società abbia avuto il modo di confrontarsi e incidere su questo tema con l'allenatore, che è giovane e inesperto ma evidentemente molto convinto delle sue scelte al punto di ripeterle con ostinazione. La domanda è: esiste un dialogo tecnico, come in ogni società, fra direttore sportivo e allenatore? Palladino ha assicurato di sì, quindi dovremmo prendere atto che anche Pradè sia d'accordo sull'impostazione della squadra.
La situazione continua a essere grave ma non seria, venerdì arriverà il Lecce ancora ferito per uno dei comici rigori concessi quest'anno dalle coppie Var-arbitro richiamato (sconfitta contro l'Udinese) e poi per la Fiorentina comincerà un filotto tosto: prima l'andata con il Panathinaikos in trasferta per gli ottavi di Conference, poi di nuovo fuori a Napoli, quindi il ritorno con i greci e l'arrivo della Juve a Firenze. Poi, per gradire, l'Atalanta.
Ci si potrebbe consolare ricordando che la Fiorentina ha perso centomila punti con le squadre più deboli, ma grazie alla sua versione cinica ha battuto Inter, Milan, Roma e Lazio (due volte). Non siamo però sicuri che la squadra abbia ancora la forza mentale per sostenere battaglie di alto spessore, soprattutto senza Adli che a centrocampo inventa qualcosa di diverso. Dev'essere davvero sfortunata la Fiorentina con le caviglie, se per questo tipo di infortunio si sono fermati a lungo Gudmundsson (ora ko per un altro motivo), Colpani e lo stesso Adli.
In teoria la prossima potrebbe essere anche una giornata di campionato favorevole, considerando che ci sarà l'incrocio fra Milan e Lazio e la Roma giocherà contro il rinforzatissimo Como capace di battere anche il Napoli. In teoria, appunto, perché poi non si capisce che cosa sia diventata questa Fiorentina e quali siano le motivazioni che spingono a certe scelte, compresa l'esclusione di Pongracic che era stato uno dei migliori nelle ultime partite. Francamente strano che al suo posto, nel finale contro un Verona che stava fiutando la possibilità di vincere, sia entrato Pablo Mari che non giocava dal 13 gennaio per infortunio. Poi abbiamo visto com'è andata e ricordiamo anche le parole sincere di Pongracic dopo la sconfitta contro il Como. Qualcuno ha preso nota delle dichiarazioni di Cataldi dopo il ko di Verona _ 'Ci sta mancando qualcosa dal punto di vista tattico' _ per controllare se venerdì sera sarà titolare contro il Lecce. Non sono tempi sereni, questo proprio no.
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