Cher Ndour si presenta: "Firenze posto giusto per me: ho detto no a tutti gli altri. Rui Costa un vero idolo"
Giornata di presentazioni oggi in casa Fiorentina. Presso la sala stampa del media center del Viola Park, ha preso la parola uno degli ultimi arrivati di casa viola, ovvero il centrocampista del 2004 Cher Ndour arrivato a titolo definitivo dal Psg (via Besiktas). Ecco le parole del giocatore, che ha scelto la maglia numero 27: "L'esperienza all'estero è stata molto importante, ho imparato moltissimo in tutte le squadre in cui sono stato. Ma il richiamo del mio Paese è stato troppo forte. È vero, c'erano davvero tante squadre che mi volevano ma la Fiorentina con questo centro sportivo penso che sia il posto giusto per me".
Qual è il ruolo in cui si esprime meglio?
"Io sono il classico numero 8, amo fare il box-to-box ma come ha detto il mister posso giocare anche sulla trequarti. Sono a disposizione dell'allenatore, posso giocare in tutti i ruoli del centrocampo".
Il ct Spalletti ha detto che ha avuto molto piacere che tu sia tornato in Italia...
"Quando è uscita la notizia che sarei potuto tornare in Italia, appena ho saputo della Fiorentina si sono chiuse tutte le altre porte per me. Firenze era il posto giusto. Sono contento che il ct Spalletti abbia parlato di me, così come di Casadei, e spero di poter arrivare alla Nazionale A che è il sogno che ho fin da bambino".
Cosa pensa dei suoi nuovi compagni?
"Mi aveva già detto qualcosa Kayode di questo gruppo... qui ho trovato tanti ragazzi italiani e giovani, ma sto facendo amicizia con tutti: speriamo che tutti noi riusciamo ad arrivare nella Nazionale maggiore".
Cosa l'ha spinta a cambiare, a suo tempo, settore giovanile passando dall'Atalanta al Benfica?
"Io all'Atalanta mi sono sempre trovato benissimo ma in quel momento sentivo che dovevo cambiare, mi serviva una nuova esperienza. Anche il Benfica punta molto sui giovani, basti pensare al percorso che ha fatto Joao Felix. In Francia sono rimasto impressionato da Mbappè, che fa cose disumane in allenamento. Ma anche al Besiktas ho giocato con giocatori importanti, come Joao Mario".
Che impatto si aspetta da questo campionato?
"Ovviamente seguivo da tempo la Serie A: credo che con la mia fisicità non sarà un problema riadattarmi, perché questo è un campionato più fisico e tattico. Ho già avuto modo di parlare con l'allenatore anche di questo".
C'è un calciatore che più di altri in questi anni della Fiorentina ti ha colpito?
"La Fiorentina ha una storia pazzesca ma in particolare sono molto affezionato a Rui Costa, che qui ha fatto grandi cose da giocatore e che fino a qualche anno fa era il mio presidente. E' sempre stato un'ottima persona con me, mi ha sempre dato tantissimi consigli e lo ringrazierò sempre per questo".
Lei al Benfica ha già interrotto la maledizione di Guttmann: spera di fare lo stesso a Firenze, alzando un trofeo?
"Magari, sarebbe bello... ovviamente abbiamo tutte le potenzialità di fare bene in questa stagione sia in campionato che in Conference. Per cui, certo, l'obiettivo è provare a vincere qualcosa".