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Sabatini: "Kean punta più forte in A. In Comuzzo rivedo qualcosa di Cannavaro e Vierchowod"
Walter Sabatini, che ha a lungo ricoperto la carica di direttore sportivo in società prestigiose, è intervenuto ai microfoni di Radio FirenzeViola, commentando così il mercato della Fiorentina: "Se un club fa più di dieci operazioni a gennaio significa che c'era qualcosa di statico all'interno dello spogliatoio, magari una competitività insufficiente. Quando non c'è competitività diventa un problema fare grandi partite. Credo che i dirigenti viola abbiano voluto mischiare un po' le carte, non penso che abbiano fatto certe scelte per bocciare chi non c'è più".
Zaniolo e Fagioli sono delle scommesse?
"Non sono vere e proprie certezze, ma nemmeno scarti. Zaniolo ha un peso rilevante come calciatore, ancora non ha trovato il suo percorso, ma Kean aveva avuto un passato simile e auspico anche per lui una traiettoria di carriera simile a quella che sta avendo il numero 20 della Fiorentina che in questo momento è la punta più forte del campionato. Firenze è spettacolare nel far esaltare certi giocatori perché ha un pubblico partecipe e motivato. La spinta dello stadio spesso è essenziale per certi giocatori. Zaniolo può fare come Kean, anche perché Palladino è un ottimo allenatore".
Per Zaniolo è meglio un tecnico come Palladino piuttosto che Gasperini?
"Palladino è stato bravo a dare fiducia a Kean, con le parole e con le scelte. Io sono sicuro che succederà anche con Zaniolo, che ha qualità muscolari, tecniche e di temperamento. Appena lascerà perdere certi atteggiamenti spiccherà il volo".
La scelta di vendere Biraghi va nella direzione di sistemare lo spogliatoio?
"Certe volte è necessario cambiare perché il calcio è fatto di uomini: con la loro vita, le loro sofferenze e i loro stimoli. Pradè è un direttore navigato, che come si affaccia nello spogliatoio capisce quello che sta succedendo".
Come giudica la partenza di Kayode e la permanenza di Comuzzo?
"Comuzzo può essere il futuro della Nazionale. Nonostante l'età che ha sta in campo come un ventenne. Ha forza, velocità, personalità. Vedo un futuro roseo per lui. Ma in generale lo vedo nella Fiorentina. È un marcatore implacabile, in lui rivedo qualcosa di Cannavaro e qualcosa di Vierchwod. Di Kayode invece mi dispiace, io ogni volta che vanno via i ragazzi forti ho un certo rammarico. Magari tra 2-3 anni tornerà e farà bene, ma era uno di quei giocatri che vedevo volentieri giocare".
Zaniolo e Fagioli sono delle scommesse?
"Non sono vere e proprie certezze, ma nemmeno scarti. Zaniolo ha un peso rilevante come calciatore, ancora non ha trovato il suo percorso, ma Kean aveva avuto un passato simile e auspico anche per lui una traiettoria di carriera simile a quella che sta avendo il numero 20 della Fiorentina che in questo momento è la punta più forte del campionato. Firenze è spettacolare nel far esaltare certi giocatori perché ha un pubblico partecipe e motivato. La spinta dello stadio spesso è essenziale per certi giocatori. Zaniolo può fare come Kean, anche perché Palladino è un ottimo allenatore".
Per Zaniolo è meglio un tecnico come Palladino piuttosto che Gasperini?
"Palladino è stato bravo a dare fiducia a Kean, con le parole e con le scelte. Io sono sicuro che succederà anche con Zaniolo, che ha qualità muscolari, tecniche e di temperamento. Appena lascerà perdere certi atteggiamenti spiccherà il volo".
La scelta di vendere Biraghi va nella direzione di sistemare lo spogliatoio?
"Certe volte è necessario cambiare perché il calcio è fatto di uomini: con la loro vita, le loro sofferenze e i loro stimoli. Pradè è un direttore navigato, che come si affaccia nello spogliatoio capisce quello che sta succedendo".
Come giudica la partenza di Kayode e la permanenza di Comuzzo?
"Comuzzo può essere il futuro della Nazionale. Nonostante l'età che ha sta in campo come un ventenne. Ha forza, velocità, personalità. Vedo un futuro roseo per lui. Ma in generale lo vedo nella Fiorentina. È un marcatore implacabile, in lui rivedo qualcosa di Cannavaro e qualcosa di Vierchwod. Di Kayode invece mi dispiace, io ogni volta che vanno via i ragazzi forti ho un certo rammarico. Magari tra 2-3 anni tornerà e farà bene, ma era uno di quei giocatri che vedevo volentieri giocare".
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