
Nico Paz e Diao, l'oro di Como. Per sognare in grande serve una doppia conferma
Ci sarà ancora il Como anche nella prossima edizione della Serie A, da ieri, e dopo la vittoria per 1-0 dei lariani contro il Genoa all'ora di pranzo, c'è anche la certezza aritmetica della salvezza. In attesa di capire come l'ambiziosa proprietà (e con essa la dirigenza) tenterà di alzare l'asticella, impossibile non ripensare guardando indietro agli ultimi mesi quanto abbiano pesato le prestazioni di un paio di assi nella manica.
Il primo è Nico Paz, quello più chiacchierato visto che il suo nome rimbalza di bocca in bocca ormai dall'inizio della stagione. Scuola Real Madrid, in riva al lago ha fatto accorgere con dirompente energia della sua presenza tutto il mondo del calcio. E in molti ne sono rimasti conquistati, rapiti, tanto da voler provare a sottrarlo subito a Fabregas. In prima linea c'è l'Inter, ma occhio allo stesso Real Madrid che vanta un diritto di ricompra a estate per i prossimi tre anni.
L'altro talento, Assane Diao, è arrivato a gennaio e in realtà ha già finito la sua stagione a causa di un infortunio, ma in questi mesi di permanenza in Serie A ha rapito gli occhi di tanti a suon di giocate e sopratutto gol: 8, in 15 giornate di Serie A, di media uno ogni 157 minuti. Numeri da bomber, per un esterno d'attacco ancora neppure ventenne pagato 12 milioni di euro ma che oggi vale - come minimo - due volte tanto.
Da una loro eventuale conferma si capirà come e quanto il Como è pronto ad alzare il livello.
Il primo è Nico Paz, quello più chiacchierato visto che il suo nome rimbalza di bocca in bocca ormai dall'inizio della stagione. Scuola Real Madrid, in riva al lago ha fatto accorgere con dirompente energia della sua presenza tutto il mondo del calcio. E in molti ne sono rimasti conquistati, rapiti, tanto da voler provare a sottrarlo subito a Fabregas. In prima linea c'è l'Inter, ma occhio allo stesso Real Madrid che vanta un diritto di ricompra a estate per i prossimi tre anni.
L'altro talento, Assane Diao, è arrivato a gennaio e in realtà ha già finito la sua stagione a causa di un infortunio, ma in questi mesi di permanenza in Serie A ha rapito gli occhi di tanti a suon di giocate e sopratutto gol: 8, in 15 giornate di Serie A, di media uno ogni 157 minuti. Numeri da bomber, per un esterno d'attacco ancora neppure ventenne pagato 12 milioni di euro ma che oggi vale - come minimo - due volte tanto.
Da una loro eventuale conferma si capirà come e quanto il Como è pronto ad alzare il livello.
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