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Napoli ficcante nel primo tempo, Inter arrembante nella ripresa. Ma l'1-1 è un inno al pragmatismo di ConteTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 11 novembre 2024, 00:55Champions Insights
di Matteo Bordiga
per Tuttochampions.it

Napoli ficcante nel primo tempo, Inter arrembante nella ripresa. Ma l'1-1 è un inno al pragmatismo di Conte

Inter-Napoli è stata una gara intensa, dura e combattuta. Ogni pallone avrebbe potuto essere quello decisivo, e spostare l’inerzia del match - oltre che gli equilibri della vetta della classifica - da una parte o dall’altra.

Partita tesa ma non spettacolare

Non è stata però una partita spettacolare, anche se c’erano tutti i presupposti, vista la qualità dei giocatori in campo, per assistere a uno show spumeggiante e senza esclusione di colpi. Questo perché l’Inter nel primo tempo è stata impacciata, imprecisa e poco ispirata nella costruzione delle trame offensive, davanti a un Napoli viceversa molto attento, disciplinato e abile nel trovare spunti e spazi per attaccare a folate la retroguardia nerazzurra. E perché poi invece, nella ripresa, l’undici di Conte ha mostrato il suo volto più speculativo e attendista, mirando a rischiare il meno possibile ma abbassando troppo il baricentro, davanti a un’Inter che, nonostante le fatiche di coppa, aveva più sprint e più voglia di vincere.

Il pragmatismo di Antonio Conte

In definitiva, se al quarantacinquesimo i Campioni d’Italia di Inzaghi erano stati tutto sommato fortunati a riacciuffare per il rotto della cuffia l’1-1 (sul pur splendido tiro dalla distanza di Calhanoglu Meret ha impostato male la parata), al novantesimo avevano di che recriminare per la mancata vittoria. Perché il secondo tempo è stato un monologo della Beneamata, interrotto solo da balbettanti accenni di reazione partenopei e contrappuntato dalle ottime parate del redivivo Meret. Il buon Antonio Conte, molto pragmaticamente, a un certo punto ha deciso che il pareggio poteva essere un compromesso più che accettabile, e ha preferito gestire l’1-1 piuttosto che cercare con insistenza il colpaccio. Anche se poi, proprio all’ultimo secondo, Simeone ha gettato alle ortiche l’occasionissima per un 1-2 che, tuttavia, per l’Inter sarebbe suonato come un’autentica beffa.

Rigore su Dumfries: un abbaglio di Mariani

Una menzione a parte merita l’episodio del rigore fallito (udite udite!) dal cecchino scelto Calhanoglu. L’arbitro Mariani ha fischiato un penalty estremamente generoso, perché Dumfries non è sembrato subire un colpo tale da giustificare l’assegnazione di una massima punizione. L’intervento di Anguissa, per dinamica e per entità del contatto, era assimilabile a un ordinario contrasto di gioco. Per cui il palo del turco dagli undici metri, a ben vedere, è stato riparatore: assegnare i tre punti su quell’episodio sarebbe stato ingiusto e avrebbe sollevato un vespaio di polemiche - almeno - fino alla ripresa del campionato dopo la sosta novembrina.