
Pagellone Sampdoria: Altare disorientato, Riccio fuori posizione, centrocampo inesistente, Niang annullato
Cragno 6: al 12' Bandinelli gli scalda i guantoni, ma il maggiore rischio nel primo tempo è auto-provocato: al 31' rinvia sui piedi di un avversario e rischia grosso. Qualche sbavatura anche in uscita, mentre può fare ben poco sui goal subiti a difesa schierata. Da segnalare i grandi riflessi su Aurelio al 57'.
Curto 5: Lapadula, Esposito e compagni nella ripresa surclassano la retroguardia blucerchiata e anche lui, che nel primo tempo almeno era riuscito a far valere la fisicità, è mal posizionato in più frangenti.
(dal 74' Coda 5,5: farlo entrare sul 2-0 è l'ennesima scelta incomprensibile di un tecnico al capolinea. Da annotare la sua conclusione sul fondo su bella verticalizzazione di Oudin, per il resto, non viene servito).
Altare 4,5: Lapadula lo surclassa, non riesce a prendere contromisure e si lascia prendere dal nervosismo. Non è la sua giornata.
Bereszynski 5,5: il capitano è uno degli ultimi ad alzare bandiera bianca e sicuramente uno dei pochi dignitosi. Lo Spezia affonda come un coltello nel buio soprattutto a destra e per vie centrali, lui mette qualche toppa dove può. Ammonito per essersi immolato su una ripartenza, salterà la partita col Cittadella.
(dall' 86' Abiuso s.v.: pochi minuti per l'attaccante a partita ormai a senso unico).
Riccio 5: fuori posizione, fatica a prendere le misure e leggere lo spartito. Quando, con lo Spezia in vantaggio, arretra nel proprio ruolo, si dimostra poco reattivo e concentrato sul pallone più che sull'uomo da marcare e i padroni di casa ne approfittano. E' lui a tenere in gioco Hristov in occasione dell'1-0.
Yepes 5: rimedia un cartellino nel primo tempo che ne condiziona l'intensità, ma è ben lontano dal giocatore aggressivo e attento di un tempo. Non ha le caratteristiche per poter agire in cabina di regia.
Vieira 5: già nel primo tempo è tra i più negativi, la differenza di passo rispetto agli opposti è evidente e, quando non riesce a chiudere con le buone, ricorre alle cattive, finendo per un fallo superfluo sul taccuino del direttore di gara.
(dal 74' Oudin 6: se non altro i suoi piedi regalano l'unica giocata degna di essere definita tale in novanta minuti, ossia l'imbucata per Coda al 78'. Resta un mistero perché Semplici, che su di lui sembrava puntare, oggi abbia deciso di privarsene).
Beruatto 5: al 60' si dimentica di Elia, che tutto solo fallisce il tap-in. Azzecca un paio di cross, ma le maglie blucerchiate nell'area avversaria sono un miraggio.
Depaoli 4,5: per trovarlo in campo bisogna mettersi d'impegno. Scompare per lunghi tratti di gara, non attacca la profondità né dà un contributo fattivo al centrocampo in fase passiva.
Sibilli 5: nonostante sia tra i più attivi nei primi 45', è impreciso e commette errori in appoggio che rischiano di costare caro. Viene sostituito in avvio di ripresa, probabilmente perché Semplici temeva che andando troppo su di giri rischiasse l'espulsione. Non dà a Niang il supporto che gli era richiesto.
(dal 1' s.t. Akinsanmiro 5,5: prova a portare dinamismo, anche se la lucidità palla al piede non sempre va di pari passo con le gambe. Causa l'espulsione di Wisniewski)
Niang 5: marcato a uomo a tutto campo, viene annullato dalla retroguardia spezzina. Isolato, scompare col passare dei minuti.
All. Semplici 4: poche idee e per di più confuse. Schiera una formazione sperimentale che lascia a dir poco perplessi, con Riccio a centrocampo e una mediana prevedibile in cui Vieira e Yepes si pestano i piedi. Niang unica punta ancora una volta è isolato e, dopo l'uscita di Sibilli, ancor più. Nonostante tutto, nel primo tempo la Samp non sfigura e tiene botta, ma nella ripresa si sfalda e disunisce. Cambi sbagliati e tardivi, non legge la gara e non è in grado di cambiare il tiro. La Samp si squaglia e non riesce a reagire, sprofondando sempre di più nelle sabbie mobili. Reparti slegati, formazioni sempre diverse a fronte di un modulo sempre uguale che non ha mai dato né solidità né pericolosità. Arrivare in fondo al campionato con lui in panchina, lo diciamo a malincuore e da tifosi, sarebbe un'inutile agonia.







