Sergio Ramos toccante con Jesus Navas: "Il calcio un posto migliore per persone come te"
Jesus Navas ha salutato una volta per tutte il mondo del calcio. A 39 anni e dopo i suoi problemi cronici all'anca che ne hanno debilitato la carriera, ma non al punto da rovinargliela, riuscendo a disputare ben 989 partite da professionista, delle quali 706 solamente con il Siviglia. Il club rojiblancos con il quale ha vinto quasi tutto, ben 8 titoli, arrivando a diventare il giocatore con più titoli non solo della squadra sevillista, ma anche della Nazionale spagnola. Tra chi è rimasto toccato dalla decisione di Jesus Navas di rompere con il calcio risulta Sergio Ramos, con il quale ha condiviso momenti indimenticabili e ha deciso di dedicargli una lettera commovente.
Addio, amico
"Jesús, mio amico, mio fratello 'chico', mio nano, la mia famiglia. È difficile dirti addio come calciatore, perché rappresenti tutto ciò che ognuno di noi vorrebbe essere. Ci siamo conosciuti nelle giovanili del nostro Siviglia, siamo cresciuti insieme, abbiamo sofferto insieme, abbiamo debuttato insieme… abbiamo realizzato il nostro sogno da bambini insieme. Ci siamo ritrovati in Nazionale, sempre mano nella mano, e abbiamo continuato a realizzare sogni impossibili insieme. Mondiale, Europeo, il successo che non avremmo mai pensato con l’amicizia che abbiamo sempre avuto. Hai trionfato in Inghilterra, ma come a casa non c'è nessun posto. E quando sembrava che ci saremmo salutati a distanza, ci siamo ritrovati. Tornare al Siviglia è stato molto speciale per tanti motivi, e tu sei stato uno di questi. L'addio al Pizjuán lo scorso fine settimana, il pianto di emozione per ciò che abbiamo vissuto e il rammarico per non poterlo ripetere più, è stato quello del sevillismo, ma è quello del calcio (come si è visto oggi al Bernabéu) ed è anche il mio. La gioia più grande è sapere che continuerai a far parte della mia vita e io della tua. Il calcio è un posto migliore grazie a persone come te. Ti voglio bene, amico Jesús Navas".
Le ultime parole di Navas dopo il pasillo de honor
"Non avevo mai vissuto una cosa del genere in vita mia, In uno stadio rivale, è stato come chiudere il cerchio. - riporta Marca - Gli ultimi minuti guardavo per terra e ricordavo tutti i momenti vissuti e gioie regalate".